Roma, 22 set. (LaPresse) – Solo il 3 per cento degli italiani teme la ripresa dello spread mentre l’autunno caldo fa paura a quasi la metà (48 per cento) per l’aumento del prezzo della benzina e al 25 per cento per il rincaro della spesa alimentare. E’ quanto emerge da una sondaggio condotto sul sito www.coldiretti con l’arrivo dell’autunno, dal quale si evidenzia che il 5 per cento è preoccupato dall’aumento delle spese scolastiche mentre il 19 per cento non risponde o indica altri timori.
“Si tratta della dimostrazione – sottolinea la Coldiretti – che la crisi da finanziaria è diventata economica con effetti reli sulla vita delle famiglie con la necessità di fare quadrare il bilancio con le spese quotidiane, in cui energia e cibo incidono maggiormente, che vince sulle preoccupazioni relative all’andamento degli indici finanziari. Il fatto che la speculazione sui mercati finanziari faccia dunque meno paura di quella sul cibo e sulla benzina significa che – sostiene la Coldiretti – occorre intervenire urgentemente a sostegno della ripresa dell’economia reale”.
La crisi ha infatti svuotato il carrello della spesa, con il crollo degli acquisti addirittura di latte del 7 per cento e di olio del 5 per cento, ma anche di pesce (-4 per cento), carne di maiale e vino (-2 per cento), frutta, pasta e carne di manzo (-1 per cento), secondo le analisi della Coldiretti su dati Ismea relativi al primo semestre 2012. L’aumento dei costi burocratici e fiscali e gli effetti della crisi sull’occupazione hanno ridotto la capacità di acquisto dei cittadini. Con la crisi un italiano su due (50 per cento) ha ridotto, rinunciato o rimandato,le vacanze, il 47 per cento alle spese per il tempo libero, il 34 per cento agli acquisti tecnologici, mentre un italiano su tre (33 per cento) ha ridotto, rinunciato o rimandato anche le attività culturali e il 30 per cento all’auto, secondo l’indagine Coldiretti/Swg. “Una previsione che ha trovato conferma nelle difficoltà per il turismo durante l’estate e non induce all’ottimismo per autunno nonostante – rileva la Coldiretti – l’arrivo dell’Iphone 5 della Apple o l’impegno di Fiat e governo per rilanciare l’auto. L’Italia per tornare a crescere deve investire sull’economia reale che ha effetti diretti sulla vita delle persone che si trovano sempre piu’ di difficoltà. In particolare l’Italia e il suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia, cioè di essere l’Italia della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare il mondo ma anche capaci di valorizzare il territorio offrendo opportunità economiche ed occupazionali che – conclude la Coldiretti – la grande industria spesso non è più in grado di dare”.
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