Londra (Regno Unito), 4 lug. (LaPresse) – “Quando ho letto le email di quei trader sono stato fisicamente male”. Con queste parole, dicendosi dispiaciuto e arrabbiato, l’ormai ex amministratore delegato di Barclays, Bob Diamond, ha dichiarato davanti alla commissione Tesoro della Camera dei comuni britannica di non essere stato a conoscenza delle manipolazioni sul Libor (London Interbank Offered Rate), il tasso interbancario anglosassone. Diamond ha riferito di aver scoperto solo questo mese, al termine dell’inchiesta, che il valore del Libor della stessa Barclays era stato abbassato.

Rispondendo a David Ruffley, membro della commissione, Diamond ha proseguito: “Voglio assicurarti, David, che si è trattato di un comportamento riprovevole, sbagliato. Mi dispiace, sono deluso e sono anche arrabbiato. Non c’è assolutamente alcuna scusa per il comportamento che è stato esibito in queste attività e nelle email che sono state scritte”. La Barclays, pur sostenendo di non aver avuto intenzione di manipolare il Libor nel 2008, ha ammesso che alcuni trader, quattordici secondo Diamond, lo avevano fatto per proteggere la propria posizione a partire dal 2005. Una vicenda per cui le autorità statunitensi e britanniche hanno già inflitto nei giorni scorsi a Barclays una multa di 453 milioni di dollari che la banca ha accettato di pagare.

A sua ulteriore discolpa, Diamond ha poi sottolineato che nell’ottobre del 2008 anche altre banche britanniche riportavano valori bassi del Libor. L’ex ad ha poi riferito il timore, nel periodo della crisi del 2008, che il governo si allarmasse per gli alti tassi di prestito della stessa Barclays e concludesse che la banca avesse dei problemi. Una situazione che, ha spiegato Diamond, l’istituto è riuscito comunque a risolvere attraverso una ricapitalizzazione, che gli ha consentito di sopravvivere senza la necessità di un salvataggio da parte del governo.

In seguito allo scandalo si sono dimessi tutti i più alti funzionari della banca britannica: oltre allo stesso Diamond, anche il direttore generale Jerry del Missier e il presidente Marcus Agius. Le dimissioni di quest’ultimo, il primo a lasciare l’incarico lunedì, diventeranno però effettive solo nel momento in cui verrà scelto il suo successore. Ma la questione rischia di allargarsi ulteriormente, dopo che ieri lo stesso Diamond ha depositato alla commissione parlamentare un memorandum su una conversazione avuta nell’ottobre 2008 con il vicegovernatore della Banca d’Inghilterra, Paul Tucker, da cui emerge che i funzionari dell’istituto erano a conoscenza delle pratiche sul Libor e davano indicazioni sul comportamento da tenere in merito.

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