Torino, 23 giu. (LaPresse) – Moody’s ha messo sotto osservazione i rating sul debito a lungo termine e sui depositi di 16 banche italiane, in vista di un possibile downgrade. E’ quanto emerge da una nota dell’agenzia di rating. Moody’s spiega che la decisione è la conseguenza di quella presa lo scorso 17 giugno, quando ha avvertito di un possibile declassamento per il rating ‘Aa2’ dei titoli di Stato italiani.
Moody’s inoltre ha messo sotto osservazione per un possibile declassamento anche “due istituzioni finanziarie legate allo Stato”. I rating dei 16 istituti adesso sotto la lente dell’agenzia, come tutti quelli di banche con un livello a doppia o singola ‘A’, “sono sensibili anche a moderate variazioni dell’affidabilità del credito del Governo e della sua capacità di supportare le banche del Paese”, si legge nella nota di Moody’s.
Gli istituti che rischiano il taglio sono Intesa Sanpaolo, Banca Imi, Banca CR Firenze, Banca Monte dei Paschi di Siena, Mps Capital Services, la Cassa Depositi e Prestiti, Banco Popolare, Banca Nazionale del Lavoro, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, Banca Popolare Friuladria, Banca Carige, Banca Sella Holding, Cassa di Risp. di Bolzano-Sudtirol, Cassa di Risparmio di Cesena, Banca Padovana Credito Cooperativo, Cassa Centrale Banca, Cassa Centrale Raiffeisen, Istituto Servizi Mercato Agroalimentare.
Moody’s ha rivisto anche da stabili a negative le prospettive sul rating a lungo termine di altre 13 banche italiane di importanza non sistemica. Gli istituti per cui outlook diventa ‘negativo’ sono Ubi, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Bancaperta, Banca delle Marche, Banca Italease, Banca Agrileasing, Banca Popolare Alto Adige, BancApulia, Banca Popolare di Cividale, Banca Tercas, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e Banca Popolare di Spoleto.
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