Rileggere un classico significa interrogare la modernità attraverso i sentimenti di un tempo. Con ‘La tigre e la perla’ (Mondadori), Roberta Damiata, giornalista e scrittrice, rilegge Sandokan e Marianna non come reliquie di un immaginario ottocentesco, ma come specchio delle fragilità e delle battaglie di oggi. Nel suo romanzo, l’eroe di Salgari smette i panni del pirata dominatore per diventare un uomo che rispetta, protegge e ama; Marianna, a sua volta, non è più la ‘perla di Labuan’ da conquistare, ma una donna che sceglie, combatte, si emancipa. Una riscrittura che trasforma l’avventura in un racconto di consapevolezza e riscatto, in un tempo in cui la narrativa sentimentale torna a essere una lente potente sull’attualità.
“Il mio primo pensiero – racconta Damiata a LaPresse – è stato quello di rendere Sandokan un uomo moderno, romantico, un uomo che non uccide le tigri, perché sono animali da proteggere. È legato all’ambiente e difende le donne, in un’epoca in cui la donna era considerata una proprietà”.

L’uscita del romanzo, in libreria dal 14 ottobre, accompagna quella della nuova serie tv Rai con protagonista Can Yaman, che verrà presentata alla Festa del Cinema di Roma. “Non è il libro ufficiale della serie – precisa l’autrice – ma è nato dall’idea che sarebbe arrivata la fiction, e abbiamo scelto di farlo uscire poco prima per permettere ai lettori di assaporare questa storia d’amore”.
Nel romanzo, Sandokan si trasforma in un eroe etico, empatico e ambientalista, mentre Marianna diventa una figura femminile fiera e indipendente che riflette le battaglie delle donne di oggi: “Lei è una donna che combatte le regole del suo tempo. È imprigionata in un periodo difficile, ma non si arrende. È una pirata dei sentimenti, che lotta per la libertà e contro la violenza”. Damiata compie un’operazione di riscrittura consapevole, “restituendo un cuore contemporaneo” al testo ottocentesco. “Salgari era un uomo figlio della sua epoca. Avevo letto il romanzo da bambina – spiega – e quando l’ho riletto da adulta mi hanno colpito frasi come ‘a chi appartiene quella donna?’. Ho capito che dovevo modernizzare tutto, togliere quella mascolinità tossica e restituire umanità e rispetto”.
‘La tigre e la perla’ si inserisce in un contesto editoriale in forte fermento: il romance, da genere di nicchia, è oggi una delle locomotive del mercato. Solo nel 2024, in Italia, le vendite sono aumentate del 9,6% rispetto all’anno precedente, raggiungendo circa 5 milioni di copie per oltre 56 milioni di euro. Un boom che nasce anche grazie alle community digitali come BookTok, dove lettrici e creator hanno reso virali intere saghe.
“Il romance – spiega Damiata – è tornato perché la gente ha bisogno di emozioni vere”, come quella raccontata nel testo in cui si dipana “un esempio di amore sano”. Dopo anni di cinismo, “il pubblico vuole credere ancora nei sentimenti, leggere storie dove l’amore è vissuto in modo non violento, non aggressivo – aggiunge ancora l’autrice – In una società segnata da femminicidi e sopraffazioni, è importante mostrare che esistono uomini che rispettano le donne e donne che non rinunciano alla loro parte romantica”.
Per Damiata, tuttavia, non è solo una questione di mercato o tendenze digitali. “Il sentimento non ha età e non è legato alla modalità con cui viene divulgato – riflette la scrittrice – TikTok e i social sono solo strumenti moderni per diffonderlo”, come a dire che il cuore resta lo stesso: l’amore è universale, cambia linguaggio ma non sostanza. E proprio su questo equilibrio tra passato e presente si fonda il romanzo: “‘La tigre e la perla’ è un libro moderno dai sentimenti antichi”, dice l’autrice. “È un tuffo in un passato che non esiste più ma che è ancora vivo dentro di noi. Racconta che l’amore può nascere e crescere in modo sano, anche tra due eroi nati in un’epoca lontana”. Un amore che finalmente trova voce, dopo oltre un secolo di silenzio letterario: “Questo è l’unico libro che racconta davvero la storia d’amore tra Sandokan e Marianna – conclude Damiata – Finalmente possono vivere la loro vera storia”, e raccontarla al mondo.

