Il critico d'arte: "Sembra strano e lo è. Ma ben oltre l’assurdità"

Vittorio Sgarbi non parteciperà al Salone del libro di Torino. “È con grande amarezza che apprendo della cancellazione della presentazione del mio libro su Michelangelo ‘Stupore e paura’, (edito da La nave di Teseo) al Salone del libro di Torino, prevista per domenica 12. Mi rassicura la casa editrice che non si tratta di una censura personale (per la quale gridare contro il regime come Scurati) ma di una norma non scritta che prevede che chi è candidato alle elezioni (immagino di qualsiasi tipo) in regime di par condicio non possa presentare un libro“, ha comunicato con una nota il critico d’arte candidato alle prossime Europee da indipendente nelle liste di Fratelli d’Italia.

“Sembra strano e lo è. Ma ben oltre l’assurdità, essendo il Salone del libro a Torino e io candidato alle europee nel meridione d’Italia. Si dirà che il salone del libro è una manifestazione nazionale e quindi può determinare influenze e vantaggi politici anche per chi presenta un libro di storia dell’arte. Non ho mancato l’appuntamento torinese (con relative presentazioni) per 36 anni, e sono certo che in tanti anni avrò incrociato occasioni elettorali. La misura coercitiva con la sua interpretazione restrittiva estesa anche a occasioni non televisive, per cui è stata creata la par condicio è un segnale inquietante per la riconosciuta contrapposizione tra politica e cultura, di cui sono stato vittima in tempi recenti”. “È un momento triste per l’Italia perché sancisce dannose incompatibilità e ,attraverso proibizioni e limitazioni, invece di garantire pari diritti, impone falsi doveri”, ha detto ancora Sgarbi. 

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