Roma, 27 ott. (LaPresse) – Un giovane di 21 anni ieri sera intorno alle 23.30 si è tolto la vita gettandosi dalla terrazza di uno stabile in via Casilina a Roma. La questura che si è occupata del caso riferisce che il giovane prima di togliersi la vita ha scritto un biglietto nel quale dichiara di non sentirsi bene in questa società, che odia le persone gay e che in generale è caratterizzata dall’intolleranza. Dalla questura riferiscono che i genitori non avevano avuto nessuna avvisaglia di malessere del giovane e non erano informati circa la presunta omosessualità del figlio.

Immediati, alla diffusione della notizia, i commenti provenienti dal mondo politico: “Davanti alla tragedia del giovane che oggi ha scelto di togliersi la vita non possiamo che provare dolore e profondo rammarico. Le istituzioni hanno il dovere di battersi in prima linea contro il disagio, l’indifferenza e il senso di solitudine che troppo spesso, tra i nostri giovani, sfociano in drammi come quello di oggi”. Lo dichiara in una nota l’assessore alla Scuola, infanzia, giovani e pari opportunità di Roma Alessandra Cattoi. “Le scuole, che sono il vero laboratorio culturale dei nostri ragazzi – continua l’assessore – possono svolgere un ruolo fondamentale nella lotta all’indifferenza, per costruire una società solidale, unita e soprattutto accogliente, dove nessuno possa più sentirsi solo, né diverso”. “L’amministrazione capitolina – conclude – continuerà a lavorare in questa direzione, per dire basta a questi drammi della solitudine, affinché Roma diventi sempre più una Capitale dell’accoglienza”.

Gianni Cuperlo, deputato del Pd e candidato alla segreteria del partito, ha affermato: “Siamo di fronte all’ennesimo suicidio di un ragazzo gay. Voglio trasmettere il più profondo senso del mio cordoglio alla sua famiglia”. “Si tratta di un atto straziante che non ci può lasciare indifferenti – ha detto ancora Cuperlo – e che ci deve preoccupare e indignare. La commozione, enorme, per la morte di un giovane non può però cancellare la rabbia per l’incapacità dimostrata finora dalla politica nell’affrontare questa tragedia. Di fronte a quanto accade non si può più indugiare: il Senato approvi con urgenza una buona legge sull’omofobia. E’ necessario aiutare concretamente i ragazzi omosessuali con programmi scolastici adeguati che educhino alle differenze e al rispetto e dobbiamo, tutti, occuparci della solitudine, il vero male che attraversa le persone e soprattutto gli adolescenti. E’ ora che la politica si assuma le sue responsabilità “.

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