Il firmatario del ddl sulla riforma dell'affido condiviso aveva sostenuto che gli incontri contro l'omofobia dell'Omphalos con gli studenti fossero in realtà inviti ad avere rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso

Il senatore leghista Simone Pillon è stato condannato dal tribunale di Perugia a versare 30.000 euro a Omphalos, associazione aderente ad Arcigay, e a un attivista, per averli diffamati.

Pillon è primo firmatario del contestato disegno di legge sulla riforma dell'affido condiviso. Oltre a una multa, è stata disposta la sospensione della pena condizionata al pagamento di una provvisionale alle parti civili, ventimila euro alla Omphalos, e diecimila euro a un militante della associazione legata ad Arcigay. La condanna per diffamazione è per avere affermato che gli interventi informativi contro l'omofobia dell'associazione con gli studenti degli istituti superiori fossero in realtà degli inviti ad avere rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso.

"Essere omofobi può costare caro e questa volta il senatore Pillon si renderà conto che non può impunemente insultare le persone senza doverne rispondere". È il commento della presidente nazionale dell'Arci, Francesca Chiavacci. "Purtroppo – continua – sono in tanti a sentirsi liberi di insultare e diffondere odio, chi ricopre incarichi pubblici dovrebbe essere più responsabile e se non lo fai giustamente sei chiamato a risponderne. L'omofobia, il razzismo e ogni discriminazione non sono solo comportamenti deprecabili ma sono veri e propri reati perseguibili dal nostro ordinamento e per questo vanno puniti. Assistiamo – sottolinea – a comportamenti di cui un tempo ci si vergognava a manifestarli, ora alcuni li ritengono addirittura strumento di propaganda politica. Di sicuro – conclude – non cediamo di fronte agli insulti, soprattutto se arrivano da persone di potere".

Soddisfatto anche Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center, che parla di una sentenza positiva. "I nostri auguri – aggiunge Marrazzo – vanno ai volontari e militanti che hanno vinto la causa, speriamo che questa sentenza inizi a far capire anche alla politica che i diritti delle persone lesbiche e gay non possono essere calpestati. Resta sempre importante l'approvazione di una legge contro l'omofobia, perché questa causa è stata possibile vincerla in quanto il senatore ha fatto delle diffamazioni specifiche, altrimenti, come in molti altri casi, sarebbe rimasto impunito".
 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata