Racconto di un compleanno 'particolare': “La gente dice scherzando “sei la reincarnazione di un terrorista”, ma io non ho fatto nient'altro che nascere”

Il giorno che ha cambiato la storia. Per il mondo intero l'11 settembre 2001 è un punto di non ritorno, un tragico spartiacque fatto di macerie, dolore, quasi tremila vittime e altrettante famiglie lacerate da quel ricordo, polveroso e indelebile.

Per Matilde, studentessa al liceo classico di Cinisello Balsamo, che proprio oggi compie 17 anni, è prima di tutto il suo compleanno. “Per me è sempre stato un giorno normale, un semplice compleanno. Io non l'ho mai visto come un giorno negativo… almeno fino a qualche anno fa, quando ho preso coscienza di quello che è successo”.

Da quel momento qualcosa è cambiato. “Quand'ero piccola e vedevo il telegiornale, per me era divertente perché c'era il mio compleanno in televisione, ero molto contenta di questa cosa”, racconta sorridente. “Poi i miei genitori mi hanno spiegato quello che è successo e ho iniziato a capire che purtroppo non c'era nulla da festeggiare, che quello non è stato un bel giorno per il resto del mondo”.

Aveva 4-5 anni, quando la sua famiglia le ha parlato di un 11 settembre diverso dal giorno di festa a cui era abituata. “Mi hanno raccontato che c'era un gruppo di persone cattive, che ha deciso di fare questi attacchi per spaventare le persone, dirottando un aereo contro queste torri molto alte che sono a New York”.

Una New York che qualche anno dopo ha anche visitato, compreso Ground Zero, dove prima degli attentati sorgeva il complesso del World Trade Center. Ma per lei erano solo “macerie”, i resti di un qualcosa che non ha mai vissuto. “Io non ho avuto modo di assistere a questo evento come le altre persone. Per me è come il racconto della seconda guerra mondiale”.

Ormai si è anche abituata alle reazioni delle persone quando scoprono che è nata quel giorno. “Tutti mi guardano e dicono “oh mio dio, il giorno delle Torri Gemelle”, alcuni mi dicono scherzando “sei la reincarnazione di un terrorista”. Ed è strano perché io non ho fatto niente, sono solo nata”.

In ogni caso, Matilde sa che quell'evento, per lei così lontano, ha modificato profondamente la vita degli americani, e non solo. “Credo che da quel giorno a cambiare sia stata la percezione della gente, l'avere paura di fare cose che prima erano normali, come prendere l'aereo o fare un giro in centro”.

Ma lei quel terrore non lo prova e anche nei pochi momenti di incertezza non si fa prendere dal panico. “Per me non esiste un prima e un dopo. Io ho vissuto solo il dopo e forse per questo non ho paura. Certo, anche io a volte ci penso, quando c'è tanta gente, o magari sono ad un concerto, in un posto affollato dove nessuno noterebbe un tipo 'particolare'. Ma bisogna cercare di non avere paura, perché è quello che vogliono loro. Non dobbiamo farci fermare da questo”.

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