LaPresse e upday presentano gli eventi da non perdere di venerdì 12 aprile 2019

Assange – Dopo sette anni di reclusione "volontaria" nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, Julian Assange, l'uomo dei Wikileaks che ha fatto della rivelazione dei segreti inconfessabili degli Stati e dei potenti lo scopo della sua vita è adesso chiuso in una prigione di Londra. Gli Stati Uniti ne hanno chiesto l'estradizione per il reato di "pirateria informatica" per cui rischia fino a 5 anni di carcere. Ma molti, a cominciare da Amnesty International, temono che trattamento e pene, negli Usa possano essere molto più pesanti fino alla condanna a morte. Per questo il suo avvocato ha già detto che nell'udienza del 2 maggio, si opporrà all'estradizione. Su di lui pesa anche un'accusa di stupro da parte di una donna svedese che chiede venga processato. In Inghilterra è accusato di violazione delle norme sulla libertà vigilata. Da oggi sarà battaglia intorno ad Assange e ai suoi misteri tra quelli che lo vogliono in prigione e quelli (come Amnesty) che ne difendono la libertà.

Libia – Si combatte ancora alla periferia di Tripoli. Le truppe del generale Khalifa Haftar impegnano l'esercito regolare di Fayez Al Serraj. Le vittime, quasi tutti militari, sono finora una cinquantina, ma più ci si avvicina all'abitato e più aumenta il rischio per la popolazione. Per questo, mentre la comunità internazionale chiede di fermare i combattimenti per instaurare una tregua umanitaria, uno dei problemi dei prossimi giorni potrebbe diventare la fuga di massa dei cittadini libici verso altri Paesi africani e l'Europea. E anche i migranti ammucchiati nei campi libici potrebbero tentare la fuga. Di certo, adesso, sarà difficile sostenere che i porti libici sono sicuri. L'Europa è ormai schierata con Al Serraj (appoggiato anche dal Qatar) mentre Egitto e altri paesi arabi sono con Haftar che trova anche il favore della Russia. I contendenti sembrano intenzionati ad andare fino in fondo. Anche Conte ha cercato di convincere Haftar a desistere dal suo progetto guerresco, ma i due contendenti sembrano intenzionati ad andare fino in fondo. La Libia rischia la terza guerra civile dell'era post Gheddafi dopo quelle del 2011 e del 2014.

Giornata mondiale dell'uomo nella spazio – Oggi è la giornata dedicata (per decisione dell'Onu) all'uomo nello spazio. La risoluzione venne approvata nel 2011. La data ricorda l'anniversario del primo viaggio umano: quello del russo Yuri Gagarin. Dai primi voli orbitali russi e americani, al primo uomo sulla Luina (Neil Armstrong, 20 luglio 1969) alle sedici vittime accertate (otto americane e sei russe) che lasciarono la vita durante missioni o prove, le tappe dell'esplorazione dello spazio sono numerose e segnate da enormi difficoltà. Dopo un lungo periodo di stop, le missioni sono riprese. Oggi, nello spazio c'è la stazione permanente ISS frutto della collaborazione mondiale tra Usa, Russia, Europa, Canada, Giappone e Cina e ci sono progetti che riguardano soprattutto l'esplorazione del nostro sistema solare e di quello che c'è oltre i suoi confini. Le sonde Pioneer e Voyager sono gli unici oggetti prodotti dall'uomo ad essersi avventurate oltre i confini del nostro sistema. A bordo, le Pioneer hanno a bordo questo messaggio destinato a eventuali altri esseri presenti nello spazio: "Questo è un regalo di un piccolo e distante pianeta, un frammento dei nostri suoni, della nostra scienza, delle nostre immagini, della nostra musica, dei nostri pensieri e sentimenti…". 

F1 a Shanghai – Comincia a Shanghai, in Cina, il week end del terzo Gran Premio di Formula 1 della stagione. Si corre sul circuito da 200mila spettatori costruito nel 2003 alla periferia della metropoli cinese. Un circuito veloce di 5.451 metri con 16 curve da ripetere 56 volte. L'anno scorso Vettel, con la Ferrari, fece la pole in 1'31"095 ma in gara, la Ferrari dell'austriaco dovette lasciare il passo alla Red Bull di Daniel Ricciardo. I primi due gran premi della stagione sono andati alla Mercedes: a Melbourne ha vinto Valtteri Bottas. In Barhain ha trionfato Lewis Hamiltion davanti a Bottas e alla Ferrari del ragazzino Charles Leclerc che ha dominato la gara ma ha dovuto arrendersi per un misterioso guasto. "Abbiamo avuto c…." ha detto con sincerità il direttore esecutivo della Mercedes Toto Wolf. Vedremo come andranno le cose in Cina. La Ferrari deve cominciare a vincere se non vuole precipitare in un'altra stagione da comprimaria.

Moto Gp in Texas –  Dall'altra parte del mondo, a Austin, in Texas, tocca invece alla Moto Gp. Anche qui siamo alla terza gara. Anche qui sembra dominare lo stesso che ha vinto l'anno scorso: il grande Marc Marquez che ha trionfato l'altra settimana in Argentina davanti a Valentino Rossi (Yamaha) e Andrea Dovizioso (Ducati) e guida il mondiale con 45 punti seguito da "Dovi" (41) e dal "Dottore (31). Il "Circuito delle Americhe" di Austin misura 5.513 metri con 20 curve da ripetere venti volte. Qui, l'anno scorso, vinse Marc Marquez con la sua Honda, davanti a Vinales (Yamaha), Iannone (Suzuki), Rossi e Dovizioso. In Texas i piloti italiani hanno lo stesso problema delle Ferrari: impedire che il numero uno (in questo Marquez) cominci a portarsi via la stagione.

 

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