LaPresse e upday presentano gli eventi da non perdere di mercoledì 16 gennaio 2019

Brexit – Bocciata con un voto catastrofico per il governo (432 no e 202 sì) la proposta di accordo con l'Ue per la Brexit, Theresa May deve fronteggiare oggi la mozione di sfiducia presentata dal leader laburista Jeremy Corbyn. La proposta di accordo non è piaciuta alla Camera dei Comuni per motivi diversi e anche opposti, ma non ha neppure torto Theresa May quando si chiede cosa si potesse fare di diverso: il "no deal" lascerebbe in alto mare il Paese e i rapporti con l'Europa, un altro referendum sarebbe stato tradire il mandato ricevuto dagli elettori conservatori. Ma neanche i laburisti hanno le idee chiare: tre quarti degli elettori del Labour vorrebbero un nuovo referendum e restare nell'Unione, ma il loro leader, Corbyn è contrario e punta diretto a nuove elezioni. Per fare poi cosa ne rapporti con la Ue? Rientrarci o cercare un altro deal? Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ieri sera ha detto: "Se un accordo è impossibile e nessuno vuole un no deal, allora alla fine chi avrà il coraggio di dire qual è l'unica soluzione positiva?". Chiaro l'invito agli inglesi a tornare nella grande casa europea.

Carabinieri a Gaza – Strano incidente diplomatico (e non solo), lunedì sera a Gaza. Tre carabinieri italiani non si sono fermati a un posto di blocco di Hamas e sono fuggiti dopo uno scontro a fuoco. A quanto si sa si sono rifugiati nella sede dell'Onu che è stata circondata dalle forze palestinesi. E' in corso una trattativa e solo oggi, forse, si saprà come andrà a finire. I miliziani di Hamas hanno dubbi sulla loro identità e temono che si tratti di agenti israeliani infiltrati. Secondo la radio israeliana i tre agenti del servizio scorte del consolato italiano "sono stati inviati in missione a Gerusalemme e mentre erano a Gaza si sono rifiutati di fermarsi ad un posto di blocco di Hamas, trovando poi rifugio nella sede dell'Onu". Dove andassero, cosa facessero, perché non si sono fermati al posto di blocco e cosa accadrà adesso sono gli elementi di questo giallo internazionale. 

Shutdown – Arrivati al 25esimo giorno di shutdown, gli americani cominciano a vedere i primi seri effetti negativi. Gente che ha bisogno urgente di documenti e non riesce ad averli, gente che per questo perde occasioni di lavoro, deve rinunciare a viaggi o iscriversi all'Università. Nel carcere di Manhattan, a New York, i prigionieri fanno lo sciopero della fame perché la direzione ha bloccato le visite a causa della carenza di personale. Per questo il giudizio positivo sull'operato di Trump è sceso al 43% contro il 53% di su posizioni critiche. Si cerca un accordo, ma i leader democratici Pelosi e Schumer sono per la linea dura e hanno rifiutato un pranzo alla Casa Bianca per aprire un tavolo di trattativa. Chiedono che, prima, Trump faccia ripartire la pubblica amministrazione. Il presidente non ci sta. Il braccio di ferro continua.

Supercoppa italiana –  Si goca oggi (18,30) nel King Abdullah Stadium di Gedda in Arabia Saudita la partita tra Milan e Juventus che assegna la Supercoppa italiana. Sullo sfondo la questione del perché si vada a giocarla così lontano dall'Italia e se sia giusto giocarla in un Paese che discrimina ancora le donne tanto che allo stadio, le signore potranno entrare solo nei settori "per famiglia". Chi è contrario dice che è una sporca faccenda economica, chi è favorevole sostiene che è una grande promozione per il nostro calcio e che, comunque, fino a qualche mese fa, le donne arabe non avrebbero neanche potuto mettere piede al "King Abdullah". La Juve è favorita (i bookies la danno a 1,52), una vittoria del Milan è data a 7,5. Le probabili formazioni: Juventus (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Matuidi; Douglas Costa, Dybala, Ronaldo. All. Allegri. Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Paquetà; Castillejo, Higuain, Calhanoglu. All. Gattuso. Arbitra Luca Banti.

Stati generali dello Sport – Si riuniscono oggi a Roma (Salone d'Onore del Coni, ore 10) gli Stati Generali dello Sport. Presenti il presidente del Coni Malagò e il sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, si cercherà di capire quale strada debba prendere il movimento sportivo italiano. Probabilmente si cercherà anche di appianare le recenti polemiche che hanno visto Coni e governo su posizioni opposte a proposito della gestione delle risorse economiche per lo sport di base e agonistico. E le fratture tra politica e sport hanno riguardato anche le Olimpiadi (la mancata candidatura di Roma 2024 e quella poco appoggiata di Milano-Cortina per i Giochi invernali 2026) e altri temi come razzismo e violenza negli stadi del calcio. Su questi e su altri temi ci saranno una decina di tavole rotonde. Lo sport prova così a riafferrare il bandolo del suo futuro.

 

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