La Procura di Milano ha chiesto di archiviare l’inchiesta sulle presunte assunzioni clientelari della Fondazione Milano Cortina 2026, fra cui quelle di Lorenzo Cochis La Russa, figlio del presidente del Senato, Ignazio La Russa, e Livia Draghi, nipote dell’ex premier e presidente della Bce, Mario Draghi. I pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis con l’aggiunta Tiziana Siciliano ritengono di non poter perseguire i reati perché l’abuso d’ufficio “non è più previsto dalle legge come reato” e perché la turbativa d’asta nelle gare private per conto di amministrazioni pubbliche sussiste solo nell’acquisto di “beni e servizi” e non per “l’assunzione di personale”, come si legge nelle 92 pagine della richiesta di archiviazione. Il fascicolo contro ignoti è uno dei tre filoni dell’inchiesta con la guardia di finanza sugli appalti olimpici che riguardano anche la corruzione e turbativa per le gare della cybersicurezza (gli atti sono alla Consulta sulla natura pubblica o privata dell’ente) e i rapporti di fatturazione con Deloitte e l’ente che organizza i giochi olimpici invernali del 2026. Sulla richiesta di archiviazione dovrà esprimersi la gip di Milano, Patrizia Nobile.
I pm trasmettono gli atti alla Corte dei Conti
Gli atti dell’inchiesta sono stati trasmessi dai pm milanesi alla Corte dei Conti per valutare eventuali danni erariali legati alle 35 assunzioni individuate dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza che avrebbero risposto “malsani fenomeni di favoritismo, nepotismo o clientelari”. Ci sono state assunzioni legate al “mondo politico” o aziende di Stato e manager vicini alla fondazione. Oltre al secondogenito di La Russa, che ha percepito oltre 110mila dalla Fondazione come “manager junior event”, e la nipote di Draghi (314mila euro come “capo dei contenuti video”) tra i nomi che compaiono quelli di Lavinia Prono, ex segretaria dello stesso La Russa quando era ministro della Difesa, Giacomo Granata, figlio del manager Eni Claudio Granata, Flaminia Tamburi, sciatrice e figlia del presidente e ad di Enel Italia, Carlo Tamburi. Diversi gli ex dipendenti di H3G Spa quando il colosso delle tlc era guidato da Vincenzo Novari, poi ad di Milano-Cortina coinvolto nel filone per corruzione e turbativa, mogli, figli e parenti di stilisti, manager di società di Stato come Anas, Rai, dipendenti della presidenza del consiglio.

