Del Grande invia una lettera: “Fuggito da casa-lavoro, peggio del carcere”

Del Grande invia una lettera: “Fuggito da casa-lavoro, peggio del carcere”

Il messaggio da una località segreta, prosegue la fuga

“Il mio gesto è dovuto alla totale inadeguatezza che ancora incredibilmente sopravvive in certi istituti, come le case lavoro, che dovrebbero tendere a ri-socializzare e reinserire con il lavoro” ma la casa-lavoro “è ben peggio” del carcere e, dopo la decisione del tribunale di Sorveglianza “mi sono visto crollare il mondo addosso, ho visto perdere tutto”. A scrivere è Elia Del Grande, 50 anni, originario di Cadrezzate, nel Varesotto, che una settimana fa è fuggito da una casa lavoro di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, dove era sottoposto a una misura di sicurezza. Del Grande ha scritto una lettera a Varese News, senza specificare dove si trovi in questo momento, ma precisando di non essere scappato. “Il disagio che ho visto lì dentro credo di non averlo mai conosciuto e sono scappato anzi, mi sono allontanato” ma “pago ancora fortemente lo scotto del mio nome e di ciò che ho commesso”.

Il triplice omicidio nel 1998

Del Grande sterminò la sua famiglia nel paesino del Varesotto il 7 gennaio 1998, uccidendo a fucilate il padre, la madre e il fratello. Condannato all’ergastolo, ebbe la pena ridotta a 30 anni in appello per il riconoscimento della semi infermità. Al momento della fuga aveva scontato 25 anni e 4 mesi in carcere e avrebbe dovuto trascorrere sei mesi nella struttura modenese dopo la decisione del tribunale di Sorveglianza per la sua “pericolosità sociale”. “Avevo ripreso in mano la mia vita, ottenendo con sacrificio un ottimo lavoro dando tutto me stesso in quel lavoro che oggi mi hanno fatto perdere senza il minimo scrupolo”, scrive ancora Del Grande, in libertà vigilata dal 2023.

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