A 72 anni è morta Anna Laura Braghetti, ex componente della colonna romana delle Brigate Rosse. La donna era intestataria dell’appartamento di via Montalcini, che si ritiene essere stato la prigione di Aldo Moro.
“Ci ha lasciati la nostra cara Anna Laura circondata dall’amore dei familiari e degli amici. I funerali – spiega la famiglia – si svolgeranno in forma strettamente riservata. La sua comunità degli affetti”.
“È troppo dispari questo mondo, hai detto qualche giorno fa, mentre la malattia correva veloce. Eri sempre col pensiero a cercare di risolvere i problemi degli altri. A trovare un posto protetto per chi non aveva protezione. Diranno e scriveranno di te all’indietro. Dove già non eri da tanto tempo. Perché stavi dove l’umanità chiamava. Ciao Lalla, ti voglio bene”. Così Gianluca Peciola, fratello di Anna Laura Braghetti.

Il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro
Il 16 marzo 1978 l’auto su cui viaggiava il presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro fu bloccata in via Fani, a Roma, da un commando armato delle Brigate Rosse. Lo statista fu portato via dai brigatisti, che uccisero sul posto cinque uomini della sua scorta. Proprio nel giorno del sequestro, Giulio Andreotti avrebbe dovuto ottenere la fiducia per il suo nuovo governo in cui, per la prima volta, sarebbero stati presenti anche alcuni esponenti del Partito Comunista Italiano di Enrico Berlinguer. Dopo 55 giorni, il 9 maggio, le Brigate Rosse fecero ritrovare il suo corpo privo di vita all’interno del bagagliaio di un’auto, una Renault 4, parcheggiata in via Caetani, sempre nella Capitale. Un luogo scelto simbolicamente perché a metà strada tra le sedi della Dc e del Pci.
Legale vittime Br: “Braghetti non fu crocerossina ma figura chiave”
“Anna Laura Braghetti non è certamente quella sorta di crocerossina come l’ha voluta raccontare Marco Bellocchio nel suo film. È stata la custode di Aldo Moro nella prigione di Via Montalcini e nel febbraio del 1980, insieme a Bruno Seghetti, ha commesso uno degli omicidi più efferati della storia delle Brigate Rosse, ammazzando sulle scale il vicepresidente del Csm Vittorio Bachelet all’interno dell’Università di Roma”. Lo dice a LaPresse l’avvocato Valter Biscotti, legale dei familiari dei caduti nella strage di via Fani, commentando la notizia della morte dell’ex brigatista.
“Voglio ricordare anche che Braghetti insieme a Gallinari è stata incaricata da Moretti di trascrivere le cassette degli interrogatori di Moro, quando era prigioniero in via Montalcini. Un lavoro che si rivelò faticoso – spiega – tant’è vero che fu abbandonato. Dove sono finite le cassette con la voce di Aldo Moro? È uno dei più grandi misteri della storia delle Brigate Rosse perché tutti dicono che sono state distrutte, ma non è così. Tant’è che Pecorelli, sicuramente persona molto informata, prima di morire, chiese dove fossero finite le bobine con la voce del presidente Moro. Braghetti sicuramente era custode di questi segreti, insieme a Gallinari e Moretti. Ha fatto un percorso non di ravvedimento, non di pentimento e non di collaborazione. Forse ha ripensato al suo passato criminale. Certo è – conclude – che comunque rimane una delle figure centrali della storia delle Brigate Rosse”.
Mambro: “Negli ultimi anni Braghetti ha seminato speranza”
“Laura Braghetti ci ha lasciato la sua umanità e intelligenza“. Gli ultimi anni della sua vita “sono stati per gli invisibili, i dimenticati. In questi 30 anni ha dato speranza ai detenuti e agli ex detenuti. Alle donne e ai loro figli rifugiati nelle case di accoglienza. Laura ha incarnato e seminato la speranza”. Lo dice a LaPresse Francesca Mambro, commentando la morte di Anna Laura Braghetti – ex terrorista e brigatista italiana – con la quale ha scritto il libro ‘Nel cerchio della prigione’.

