“‘Ce danno omicidio a tutti’”. È il commento che i tre ultras Manuel Fortuna 31 anni, Kevin Pellecchia di 20, e Alessandro Barberini di 53, accusati di omicidio volontario in concorso per la morte di Raffaele Marinella secondo quanto riportato nelle 9 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, avrebbero detto intercettati nella sala di attesa della Questura una volta appresa la notizia della morte dell’autista del bus del Pistoia Basket. I tre, scrive la gip Giorgia Bova, avrebbero ammesso parzialmente le loro responsabilità nel corso di una “intercettazione ambientale disposta d’urgenza proprio presso la sala di attesa della Questura” nella quale “ignari di essere ascoltati e ripresi, si sono lasciati andare a commenti e a dichiarazioni dal contenuto palesemente confessorio, e ciò ad ulteriore e definitivo riscontro del ruolo di protagonisti dai medesimi assunto nella vicenda riferito anche dai testimoni oculari”.
“Gli indagati, preoccupatissimi delle conseguenze penali delle loro azioni, si sono infatti assunti la responsabilità del lancio dei massi” che hanno colpito il pullman provocando la morte di Marinella. “Nell’interrogarsi infatti su chi di loro avesse effettivamente scagliato il colpo risultato letale, gli stessi hanno ammesso di aver lanciato ognuno un sasso in direzione del mezzo, mimando anche il rispettivo movimento. Dopo un lungo ripercorrere la dinamica della loro azione, i tre giungevano alla conclusione che probabilmente l’esecutore materiale del lancio mortale era stato il Pellecchia , in quanto egli aveva il sasso ‘quello a punta’ (masso che in effetti sembra corrispondere per forma a quello rinvenuto e repertato all’interno del pullman)”, scrive ancora la gip.
Il sasso “era quello più appuntito”
“Era quello più appuntito”. Queste le parole che Kevin Pellecchia, uno dei tre ultrà fermati per l’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket – in cui domenica sera è stato colpito mortalmente da un mattone il secondo autista, Raffaele Marianella – avrebbe pronunciato in una intercettazione rilevata negli uffici della questura di Rieti.
I tre ultras, Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini, accusati dell’agguato al pullman dei tifosi del Pistoia Basket, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di convalida del fermo. La Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rieti ha convalidato i fermi di Manuel Fortuna 31 anni, Kevin Pellecchia di 20 e Alessandro Barberini di 53. L’avvocato Valter Petresca, difensore di Barberini, contattato da LaPresse, ha annunciato il ricorso al tribunale del Riesame. Il Gip h emesso nei confronti dei tre l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il gip: “Delitto compiuto con lucida determinazione”
“Le conseguenze tragiche del loro agire ed avendo anzi maturato bene la consapevolezza che potevano derivarne conseguenze persino peggiori laddove fosse stato colpito il conducente principale. Tale consapevolezza, lungi dall’essere sintomo di resipiscenza, dimostra che la lucida determinazione con cui il delitto è stato compiuto è tuttora persistente, ciò che espone la collettività al rischio del ripetersi di azioni delittuose consimili qualora se ne ripresentasse l’occasione”. Lo scrive la Gip del tribunale di Rieti nelle 9 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, applicata dopo la convalida dei tre fermi nei confronti degli ultras, che domenica sera hanno assaltato l’autobus dei tifosi del Pistoia basket. Nella sassaiola è morto Raffaele Marinella colpito da una sassata.
“Se piamo l’autista è na strage”
“Tutti hanno ammesso di aver scagliato un masso contro il mezzo in corsa, mimando perfino i movimenti compiuti durante l’assalto” ma non solo: “oltre alla partecipazione diretta dei tre all’azione violenta” avevano anche “la piena coscienza della sua pericolosità” “nonché le potenzialità ancor più lesive” che avrebbe avuto tanto che ammettono che “‘un pullman che cammina cos’ veloce, pure se glie tiri un sassu piccolo l’impatto… stava a viaggià è finitu davanti alla faccia dell’autista, se piamo l’autista è na strage”. È quanto si legge nelle 9 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini. A scagliare il sasso che materialmente ha ucciso Raffaele Marinella sul bus del Pistoia Basket “presumibilmente” è stato il più giovane dei tre, Pellecchia, ma, scrive la gip, “gli altri due hanno sicuramente fornito un contributo morale alla condotta omicidiaria, avendone condiviso sin dal principio l’ideazione, l’organizzazione nonché infine la fase esecutiva”.