Botulino, a Cosenza indagati anche due medici

Botulino, a Cosenza indagati anche due medici
Photo by: Annette Riedl/picture-alliance/dpa/AP Images

Diciotto parti offese e 11 ricoverati

Due medici sono stati iscritti nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Paola per le intossicazioni alimentari da botulino a Diamante, in Provincia di Cosenza. Secondo quanto si apprende, si tratta di due professionisti della clinica alla quale le due sospette vittime, Luigi Di Sarno e Tamara D’Acunto, si sono rivolti per i malesseri accusati. Su entrambe le salme la Procura diretta da Domenico Fiordalisi ha disposto l’autopsia che sarà eseguita martedì.

“Gli esami, finalizzati a confermare le cause della morte e ad acquisire ulteriori elementi utili per la ricostruzione della vicenda, saranno eseguiti da un collegio di alto profilo tecnico-scientifico”, composto da 5 componenti, si legge in una nota della Procura. 

Sono 18 le parti offese individuate dalla Procura della Repubblica di Paola, diretta da Domenico Fiordalisi nell’indagine relativa al grave episodio di intossicazione da botulino avvenuto nel territorio di Diamante (Cosenza) che ha già provocato il decesso di due persone. Lo rende noto la stessa Procura, specificando che si tratta delle due vittime e delle altre persone hanno riportato sintomi di intossicazione. Tra questi ultimi, undici sono ricoverati in terapia intensiva (5 stazionari) di cui 5 minori. Allo stato sono tre le persone indagate a vario titolo per i reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose, commercio di sostanze alimentari nocive. A condurre le attività investigative è la sostituta procuratrice Maria Porcelli.

Le indagini preliminari hanno accertato che le vittime e gli altri contagiati avevano consumato un alimento potenzialmente contaminato, acquistato da un commerciante ambulante operante nel territorio di Diamante, tra domenica 3 agosto e martedì 5 agosto, accusando sintomi tra le 24 e le 48 ore successive. Su disposizione del magistrato, è stato eseguito il sequestro del furgone ambulante, al fine di impedire la prosecuzione dell’attività e consentire i necessari accertamenti tecnici. 

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