Arrestato mercoledì mattina nei pressi di Zweibruecken in Germania un 29enne di nazionalità somala ritenuto responsabile di associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla realizzazione di numerosi delitti contro la persona – tra cui omicidio, tortura, sequestro di persone – in quanto carceriere e torturatore di migranti nella località libica di Bani Walid. L’operazione è stata effettuata da investigatori del Servizio Centrale Operativo, della SISCO e della Squadra Mobile di Palermo, su delega della locale Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia – insieme alla polizia tedesca, sulla base di un mandato d’arresto europeo. Le condotte commesse dal 29enne sarebbero state finalizzate alla realizzazione del trasferimento illegale di numerosi stranieri nello Stato italiano.
Avrebbe ucciso un minore perché ribellatosi a un tentativo di violenza
Le investigazioni, coordinate dalla Direzione distrettuale di Palermo, erano scaturite dalla denuncia di un cittadino somalo giunto clandestinamente a Lampedusa nel giugno del 2023, il quale rivelava il ruolo del 29enne nell’associazione, quale carceriere e torturatore all’interno di una safe house a Bani Walid, con l’incarico di mantenere l’ordine e le direttive impartite dai trafficanti libici anche con la violenza, con percosse e torture inferte per indurre i familiari dei migranti somali a versare somme di denaro, come prezzo preteso per la liberazione e la successiva traversata in mare. Lo stesso indagato veniva anche indicato quale autore dell’omicidio di un minore di nazionalità somala, accoltellato alla gola poiché ribellatosi al tentativo di violenza sessuale che l’indagato intendeva filmare per indurre i familiari a versare denaro per la sua liberazione. Le dichiarazione del denunciante hanno trovato pieno riscontro nelle emergenze scaturite dalle testimonianze di altri migranti somali ristretti nel medesimo campo di prigionia, i quali hanno fornito ulteriori elementi probatori in relazione alle responsabilità penali dell’indagato quale autore di atroci violenze nei loro confronti.