Aggressione omofoba a Torino, in piazza Vittorio. A raccontarla è Luca Losardo, appartenente alla comunità Lgbtqi+, su Instagram. Il video parte ‘in diretta’: “Ho appena avuto un assalto da delle persone di m*rda“, dice. E subito viene interrotto da una persona che dice: “Che cazzo fai” e gli dà una botta in volto.
“Com’è che si è potuto sviluppare questo marciume? Io stavo camminando per strada per i fatti miei, un uomo mi guarda e mi grida frocio” spiega il ragazzo. “Mentre me ne stavo andando un altro mi grida ‘non te lo ha detto solo lui, te lo ho detto io, perché?’“. Allora “lui cerca di darmi un pugno, io reagisco, i suoi amici intervengono allontanandolo e dicendo lascialo stare”. “Io gli dico che devono stare in silenzio, muti”, aggiunge.
“Una persona che lavora in un bar di piazza Vittorio comincia a spingermi per farmi andare via. Io stanco di questa pianta infestante che è l’omofobia e l’ignoranza ho accelerato la sua putrefazione”, ha aggiunto Losardo. E poi lancia un appello alle persone Lgbtqi+: “Restiamo forti, rispondiamo, esistiamo, urliamo e sbocciamo. La loro pianta è già in processo di putrefazione”.
Il giovane spiega che di aggressioni di questo tipo “ne ho subite parecchie”.
Il post sui social che denuncia l’aggressione omofoba
“Ho fatto questo video solo per la comunità LGBTQIA+ e chi la sostiene: #boycotsaudade perché il locale, in piazza Vittorio Veneto a Torino, avalla il marciume dell’omofobia, avalla chi la perpetra, non permette alle altre piante di fiorire ma preferisce diffondere il marciume degli aggressori!” scrive sui social accanto al video Luca Losardo.
Il commento dell’assessore ai Diritti: “Non c’è posto per omofobia”
L’assessore ai Diritti della città di Torino Jacopo Rosatelli afferma: “Desidero esprimere solidarietà e vicinanza della Città di Torino allo studente Luca Losardo, sperando che sia fatta piena luce sulla vicenda in tutti i suoi aspetti. Le aggressioni omofobe sono inaccettabili e non devono trovare posto nella nostra città, da sempre in prima fila nella lotta per i diritti di tutte e tutti”.
Il legale del locale chiamato in causa: “Non coinvolti in alcun modo”
Lo studio legale Arnone ha diffuso una nota in merito all’aggressione omofoba denunciata a Torino: il giovane che la ha denunciata ha infatti tirato in causa il locale di piazza Vittorio. “ARNONE STUDIO LEGALE, nell’interesse del Ristorante Saudade, con sede in Torino, è incaricato di smentire con fermezza le gravi e infondate accuse recentemente apparse sui social media in merito a presunti comportamenti omofobi asseritamente verificatisi all’interno del locale” si legge nella nota.
“Tali affermazioni, totalmente destituite di fondamento, si configurano come lesive della reputazione, dell’immagine e dell’onorabilità di un esercizio che da sempre si contraddistingue per un ambiente inclusivo, rispettoso e accogliente verso ogni persona, a prescindere dall’identità di genere e dall’orientamento sessuale”. E specifica: “Nessun componente dello staff risulta coinvolto in episodi di aggressione o insulti a sfondo omofobo, condotte che il Ristorante Saudade ha sempre apertamente condannato e contrastato. Alla luce della gravità delle accuse mosse in rete e del concreto pregiudizio derivante dalla loro diffusione, è stato conferito mandato allo scrivente Studio Legale per agire in ogni sede competente – civile e penale – nei confronti di chiunque: abbia diffuso o rilanciato notizie false e denigratorie; abbia promosso contenuti calunniosi o diffamatori; ovvero contribuisca attivamente alla propagazione di accuse mendaci che ledono l’immagine del Ristorante e dei suoi collaboratori”.
“Ogni azione utile sarà intrapresa affinché siano accertate le responsabilità individuali e ristabilita la verità dei fatti” conclude il legale.

