Santi subito e Santi dopo secoli. Il 2025 vedrà due nuove canonizzazioni: il 7 settembre Papa Leone XIV, come annunciato nel corso del Concistoro, canonizzerà i beati Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. Due canonizzazioni che già aveva programmato Papa Francesco.
Acutis e Frassati, come altri sette beati che saranno canonizzati il 19 ottobre, sono personaggi vissuti in tempi diversi, ma canonizzati nello stesso momento.
Perché dunque c’è chi è santo subito e chi lo diventa dopo anni se non secoli? “I santi non si fanno con i soldi. È difficile dare una risposta – dice una fonte a LaPresse -, ma ciò che conta è la fama di santità che deve essere diffusa tra i fedeli e non deve essere artificiosa. Tra una buona parte del popolo di Dio. Più c’è fama di santità, più si prega. Ci sono poi anche personaggi meno famosi in cui, tra virgolette, la ‘richiesta di preghiera è inferiore’”. Insomma “dipende dalla devozione. Più devozione significa più lavoro”.
Blesseds Carlo Acutis and Piergiorgio Frassati will be canonized together in Rome on September 7, 2025.
This morning, Pope Leo XIV presided over the Ordinary Public Consistory for the Canonization of the Blesseds, announcing that these Italian young men will be inscribed in the… pic.twitter.com/U4N0aQuUyR
— Vatican News (@VaticanNews) June 13, 2025
Come si diventa santi, le 2 fasi della canonizzazione
La strada che porta alla canonizzazione consta di due fasi: quella diocesana ovvero il primo momento quando il vescovo apre il processo a livello diocesano per indagare sulle virtù della persona in odore di santità. In questo momento c’è una raccolta di testimonianze che confluisce nella posizio, un grande libro. Il regolamento del Dicastero della Cause dei Santi spiega che “la Causa di beatificazione e canonizzazione di un Servo di Dio viene iniziata dal Vescovo, sia d’ufficio, sia su istanza del Postulatore, che, approvato per iscritto dall’autorità ecclesiastica competente, agisce su mandato dell’Attore“.
È in questo momento che “l’Attore promuove la Causa di beatificazione e canonizzazione e ne assume la responsabilità morale e finanziaria”. Per quanto riguarda il ruolo del Postulatore questo “ha diritto a un equo compenso, proporzionato al lavoro effettivamente svolto”, ma “non esigere né ricevere uno stipendio legato alla sua nomina per ogni singola Causa”. Si apre quindi il processo che, una volta concluso con il riconoscimento delle virtù eroiche, porta alla fase due: la fase romana. Si apre quindi l’iter per il riconoscimento dei due miracoli: il primo porterà il soggetto a diventare Beato, il secondo a diventare Santo. In mezzo tanto lavoro un po’ di consulenze. Lavoro che ha un prezzo.

