L'uomo è in condizioni di salute precarie. Il ricorso non era stato presentato in Cassazione

Da alcuni giorni nel carcere fiorentino di Sollicciano tra i reclusi, in una cella del reparto clinico, c’è anche un uomo di 94 anni, in condizioni di salute precarie, che riesce a muoversi soltanto appoggiandosi a un bastone e con l’aiuto di un altro detenuto. A darne notizia oggi alcuni quotidiani locali. Il 94enne è un ex imprenditore condannato in via definitiva a quattro anni e otto mesi per bancarotta fraudolenta, in seguito al crac di un’azienda avvenuto circa 15 anni fa. Dopo la condanna in primo grado a quattro anni e otto mesi, nel 2021 aveva presentato appello nel 2021. Ma i giudici della corte d’appello l’anno scorso hanno confermato la pena, divenuta definitiva perché non è stato presentato ricorso in Cassazione. Così per l’anziano si sono spalancate le porte del carcere. 

Cosa prevede la legge

La persona che abbia compiuto i settanta anni condannata per qualunque reato ad eccezione di riduzione in schiavitù, tratta ed altri reati contro la personalità individuale, reati sessuali, associazione a delinquere, sequestro di persona e reati associativi, può chiedere la detenzione domiciliare.

La Detenzione domiciliare consiste nell’esecuzione della pena nella propria abitazione o in altro luogo di privata dimora, in luogo pubblico di cura, assistenza e accoglienza e, solo in caso di donne incinta o madri di prole di età inferiore ad anni dieci con lei convivente, di case famiglia protette.

Se l’esecuzione della pena è già iniziata, la misura è concessa dal tribunale di sorveglianza competente (dal magistrato di sorveglianza provvisoriamente nel caso di grave pregiudizio derivante dalla protrazione dello stato di detenzione).

Se l’esecuzione della pena non è iniziata, il pubblico ministero la sospende. L’ordine di esecuzione e il decreto di sospensione sono notificati al condannato che entro trenta giorni può presentare l’ istanza di concessione della misura. L’istanza viene dunque trasmessa dal pubblico ministero al tribunale di sorveglianza che dovrà decidere entro quarantacinque giorni dal ricevimento.

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