L'uomo era stato trovato morto in casa con una ferita alla testa, la donna era in strada in stato confusionale. La legale: "Respinge gli addebiti"
È stata fermata nella notte tra martedì e mercoledì, con l’accusa di omicidio aggravato, Lorenza Scarpante, la moglie di Giuseppe Marra, il 58enne trovato morto martedì nella sua abitazione di via Zanolini a Bologna, con una ferita alla testa. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Bologna a seguito delle attività di indagine svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e dei militari della Compagnia Bologna Centro. Come disposto dal pm Manuela Cavallo, che ha firmato il provvedimento, la 56enne, difesa dall’avvocato Cristiana Soverini, è stata fermata dai Carabinieri e portata in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’uomo era stato trovato senza vita in casa, riverso a terra a faccia in giù in un lago di sangue, colpito alla testa da un oggetto contundente. La moglie si trovava invece in strada a piedi scalzi e con le mani sporche di sangue, e chiedeva aiuto.
Il legale della moglie di Marra: “Ha dato la sua versione, respinge gli addebiti”
“Abbiamo parlato a lungo, è stata interrogata fino alle 4 di stamattina e ha dato la sua versione dei fatti. Respinge ogni addebito a suo carico, alla pm ha risposto e ha precisato ogni dettaglio, rispondendo a ogni domanda e cercando di collaborare”, ha spiegato a LaPresse l’avvocata Cristiana Soverini, legale della 56enne Scarpante. “Ieri sera era ancora sotto choc”, ha detto ancora la legale, che ha spiegato come la sua assistita e Marra, originari di Aosta ma residenti da anni a Bologna, “erano stati in crisi ma erano tornati insieme da 5 mesi e stavano bene”.
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