L'influencer ha partecipato a un progetto contro la violenza sulle donne, lo stalking e l'omotransfobia
“Non tanto quello che può portare al Codacons, perché per fortuna il Codacons non ha bisogno di niente. Quello che può portare alla collettività dei cittadini, perché se lei fa capire che la bellezza è diventato un rischio, un peso, un pericolo, perché ci sono dei pazzi delinquenti che fanno i femminicidi, e fanno capire l’importanza di far tutelare se stessi. Ovviamente la cosa deve partire dai ragazzi delle scuole medie, perché alla nostra età, e pure alla sua (di Chiara Ferragni, ndr), che pure è giovanissima, possiamo fare granché. Se fa capire questo è un grande vantaggio per tutti i cittadini. Sono contento per quello che porterà alla cittadinanza, non a noi del Codacons”. Così Carlo Rienzi, fondatore e presidente del Codacons, commentando la partecipazione di Chiara Ferragni all’iniziativa da loro proposta all’Auditorium Parco della Musica ‘Oltre il silenzio’, un progetto contro la violenza sulle donne, lo stalking e l’omotransfobia: “Noi provochiamo, solleviamo i problemi, “sfruculiamo”… tante volte anche con lei abbiamo avuto a che vedere. Ma quando si tratta di fare un’opera di così elevato valore sociale come lanciare questi messaggi, non possiamo che essere contenti e grati alle persone che ci aiutano”. Ferragni, che ha ascoltato Rienzi, ha preferito non aggiungere altro.
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