Sotto il mare e sotto la terra si estende una caldera con un diametro di 12 chilometri

Scosse di terremoto, sciami sismici e bradisismo. Ai Campi Flegrei, nell’area di Napoli, questi fenomeni sono molto frequenti e nell’arco degli ultimi due anni sembrano essersi intensificati.

Cos’è il bradisismo

Il bradisismo è un fenomeno che avviene “come se si aprisse la terra” e non è mai stato ‘sconosciuto’ agli abitanti di Pozzuoli e di tutta l’area dei Campi Flegrei, a Napoli, che dalla fascia costiera arriva fino ai quartieri di Pianura, Soccavo, Fuorigrotta. Anche il noto film in cui recita Sophia Loren, ‘La terra trema’, inizia con una battuta fuori campo: “Vicino al Vesuvio e alle ribollenti solfatare, nell’antica città di Pozzuoli, da tempo immemorabile la terra si muove salendo e scendendo lentamente, tanto che la gente che ci vive ci si è abituata”.

Sotto il mare e sotto la terra si estende una caldera con un diametro di 12 chilometri di cui 6 nel golfo di Pozzuoli, 6 nel sottosuolo. Un vulcano diverso da quello con la forma conica del Vesuvio, nato decine di migliaia di anni fa. Ora, però, questo fenomeno sta attraversando una ‘crisi’: le frequenti scosse che si sono susseguite indicano una ripresa del bradisismo. 

Ma cosa é il bradisismo? È un fenomeno vulcanico caratteristico dell’area dei Campi Flegrei. Tra il 1970 e il 1972 e, successivamente, tra l’82 e l’84 l’area flegrea e Pozzuoli hanno assistito al sollevamento del suolo che, al termine, risultò essere più alto rispetto ‘al prima’ di 3,5 metri. Nel 1970, in seguito ai dissesti in aumento, il Rione Terra fu sgomberato. Solo qualche giorno prima, a febbraio, era stato predisposto un piano di emergenza: il Piano A prevedeva l’evacuazione della popolazione dalla parte bassa di Pozzuoli, il Piano B invece prevedeva l’evacuazione di tutta la cittadina.

Da sempre il bradisismo è stato accompagnato da sciami sismici più o meno forti

La ricostruzione dell’Ingv sul bradisismo

La ricostruzione dell’andamento del bradisimo ai Campi Flegrei, a partire dal IV sec. d.C. nel corso dei secoli fino ai tempi moderni è stata possibile grazie a osservazioni compiute sulle rovine di una costruzione di epoca romana, situata a poche decine di metri dal porto di Pozzuoli: il Serapeo.

Erroneamente considerato come un tempio dedicato al dio egizio Serapide (da cui il nome) è stato in realtà un mercato romano dal I al II secolo AD. La peculiarità di questa costruzione è la presenza, a varie altezze sulle tre colonne ancora erette, di fori prodotti da molluschi marini (litodomi) che vivono nella fascia intertidale (tra la bassa e l’alta marea) e che quindi sono indicativi del livello marino nel passato. Grazie alla datazione di tali fori è stato possibile ricostruire le oscillazioni del livello del mare nel tempo dovute al sollevamento o abbassamento del suolo a Pozzuoli per effetto del Bradisimo.

LO STUDIO DELL’INGV

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