Sono apparsi in mattinata nel centro storico della città: "Sei stato il Papa degli ultimi"
Manifesti funebri dedicati a Papa Francesco sono apparsi in mattinata nel centro storico di Napoli. “Sei stato il Papa degli ultimi, con la capacità di combattere i primi. Grazie di tutto. Napoli ti saluta”, si legge nel testo che accompagna la foto di Bergoglio, morto questa mattina all’età di 88 anni, sui manifesti affissi nella zona dei Decumani, cuore del centro antico della città, particolarmente affollata oggi nel giorno di Pasquetta.
“È un’iniziativa nostra, Papa Bergoglio era un Pontefice particolare, speciale, era il Papa degli ultimi a fatti e non con le parole. È un esempio per tutti quanti noi”, ha detto a LaPresse Salvatore Kaiser, titolare dell’omonima ditta di onoranze funebri che ha realizzato il manifesto funebre.
Il governatore De Luca su Papa Francesco: “Spenta voce a difesa della pace”
“La morte di Papa Francesco ci addolora profondamente. Si è spenta la voce che in questi anni, con più forza, si è levata a difesa della pace, contro la barbarie della guerra; la voce che con più coerenza ha difeso le ragioni degli emarginati, dei malati, degli ultimi. Si è spenta la testimonianza più coerente a difesa dei valori umani universali e del dialogo fra i popoli. Il mondo intero è oggi più povero”, ha scritto in un post sui social il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Arcivescovo Napoli su Papa Francesco: “Sua voce sapeva di Vangelo e di strada”
“Ci hai parlato con il cuore, Francesco. Con il cuore e con la vita. Con quella voce che sapeva di Vangelo e di strada, di cielo e di polvere, di speranza ostinata e misericordia senza misura. Grazie!”. Sono le parole scelta da don Mimmo Battaglia, card. Arcivescovo Metropolita di Napoli, per ricordare il Pontefice nel giorno della sua scomparsa.
“Grazie perché ci hai insegnato che la Chiesa non è una fortezza, ma un ospedale da campo. Grazie perché ci hai mostrato che l’autorità è servizio, che la fede è scommettere tutto sul Vangelo, che la tenerezza e la cura sono rivoluzioni necessarie, che la Pace va difesa a tutti i costi, oggi più che mai. Grazie perché hai rimesso al centro i volti, non i numeri. Le storie, non le statistiche. Grazie perché hai seminato il sogno di Dio nei nostri cuori, annunciandoci la gioia del Vangelo, invitandoci a fidarci del Signore Gesù, nostro compagno, amico, fratello”, afferma Battaglia. “Grazie per quella sera che non dimenticheremo, in cui, nel silenzio irreale di una piazza San Pietro vuota e piovosa, camminavi da solo verso la Croce: in quel gesto, in quel passo lento e carico delle ansie di tutti, ci hai mostrato come siamo indissolubilmente legati gli uni agli altri e all’intero creato, in un vincolo di solidarietà che è necessario accogliere e custodire! Grazie perché ci hai ricordato che i dolori del mondo non si fuggono ma si portano insieme e che la speranza nasce proprio lì, dove la notte sembra regnare per poi essere sorpresa dall’alba di Pasqua, la cui luce è la sorgente inesauribile della nostra fede”, aggiunge.
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