L'ex leader della curva Nord ha ammesso di essere il mandante. E alla moglie dice: "Devo collaborare, fanno una strage"

Andrea Beretta è stata arrestato per l’omicidio di Vittorio Boiocchi, l’ex capo della curva dell’Inter ucciso a colpi d’arma da fuoco sotto casa sua la sera del 29 ottobre 2022 prima della partita Inter-Sampdoria. La squadra mobile di Milano ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del leader della Nord già detenuto per associazione a delinquere e per l’omicidio dell’esponente della ‘ndrangheta Antonio Bellocco, e nei confronti di altre 5 persone coinvolte come esecutori e mandati dell’omicidio.  Sono Gianfranco e Marco Ferdico, Cristian Ferrario, Pietro Andrea Simoncini e Daniel D’Alessandro, come emerge dall’ordinanza di custodia cautelare disposta dalla gip di Milano Daniela Cardamone su richiesta dei pm. Beretta ha ammesso di essere il “mandante” dell’omicidio e di averlo commissionato per “50mila euro”, ha detto Dolci nel corso della conferenza stampa in corso in Procura a Milano.

Andrea Beretta collabora con i magistrati

Da novembre Beretta, ritenuto una sorta di “capo militare” della curva Nord proprio dopo la morte di Boiocchi, ha deciso di collaborare con i pm che indagano sui traffici illeciti delle curve milanesi. Gli arresti disposti dalla gip di Milano, Daniela Cardamone, sono stati richiesti dai pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia che indagano sulle curve di San Siro in particolare sulla base di “precisi riscontri” alle “dichiarazioni accusatorie” rese da Beretta, che ha iniziato a collaborare con i magistrati, nei confronti di se stesso e di altri.  Lo fa sapere il Procuratore di Milano, Marcello Viola, in una nota annunciando una conferenza stampa per venerdì pomeriggio alle 17 in Procura a Milano. Nell’accusa di omicidio volontario in concorso è contestata l’aggravante della modalità mafiosa. 

Beretta alla moglie: “Fanno una strage devo collaborare”

Fanno una strage, tu mi devi ascoltare, non posso restare dentro”. Così Andrea Beretta ha motivato alla moglie in un colloquio in carcere nell’ottobre 2024 la decisione di collaborare con i pubblici ministeri di Milano, come emerge dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio aggravato dalle modalità mafiose a carico del 49enne, indagato assieme a Muro Nepi come “mandante” dell’omicidio di Vittorio Boiocchi . Alla moglie dice di voler “collaborare” non per “avere uno sconto di pena”, scrive la gip Daniela Cardamone, ma per paura di una vendetta “imminente” ai danni dei suoi “familiari” dopo l’omicidio Bellocco da parte dell’omonima cosca calabrese. “Anche io ho paura – dice alla donna – la soluzione è passare dall’altra parte, non abbiamo altra scelta, non dormo la notte”. “Sono andato contro la mia indole per cercare di sistemare le cose – prosegue – mi farò schifare da tutti per cercare di sistemare le cose”. 

Vittorio Boiocchi, l’omicidio nel 2022

Vittorio Boiocchi, per il cui omicidio sono stati arrestati Beretta e altre 5 persone, fu ucciso all’età di 59 anni a Milano. L’uomo, pluripregiudicato ed uno dei capi ultrà dell’Inter, fu raggiunto da più colpi d’arma da fuoco per strada: in via Fratelli Zanzottera, alla periferia del capoluogo lombardo. L’uomo morì al suo arrivo all’ospedale San Carlo. Quella sera la Curva Nord di San Siro rimase in silenzio in forma di lutto durante una partita contro la Sampdoria. 

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