Presidio della Cgil. Per la morte del bracciante è imputato l'imprenditore Antonello Lovato

La Cgil scende in piazza davanti al tribunale di Latina il giorno della prima udienza del processo per la morte del bracciante Satnam Singh. Sul banco degli imputati con l’accusa di omicidio Antonello Lovato, l’imprenditore agricolo per cui lavorava l’uomo di origine sikh. “Ci costituiamo e ci siamo costituiti parte civile perché pensiamo che sia importante fare giustizia e soprattutto che si mette in movimento tutto ciò che è necessario perché si cambi il modello di fare impresa e perché è davvero episodi di questa natura non possono più avvenire” dice il segretario generale della Cgil Maurizio Landini al presidio. “Non pensiamo che questo sia semplicemente un caso isolato. Ed è un errore pensare che semplicemente si risolve il problema con questo processo” aggiunge il sindacalista. “Siamo preoccupati, perché sta ripartendo la stagione e i dati che continuiamo a verificare sulla salute e la sicurezza sono dati negativi e anche i dati che riguardano il caporalato il lavoro nero e lo sfruttamento. Non stiamo vedendo l’inversione di tendenza che sarebbe necessaria. L’impressione però è che col caso di Satnam si sia proprio toccato un limite quasi invalicabile che è il rispetto della vita umana”.

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