Arriva tre ore in anticipo al pronto soccorso e pretende di essere visitato ugualmente

Ennesime minacce al personale sanitario. Si era presentato al pronto soccorso con tre ore di anticipo sull’orario dell’appuntamento, ma quando gli è stato spiegato che non sarebbe stato possibile visitarlo perché la dottoressa era in sala operatoria, ha iniziato a inveire e a minacciare la donna: “Ci mangiu u cori!“. I Carabinieri della Stazione di Catania Librino sono intervenuti presso un Pronto Soccorso della città, dove era in corso un’aggressione ai danni del personale sanitario in servizio.

Il paziente, un 33enne residente a Motta Sant’Anastasia, che stava scontando ai domiciliari una pena per reati inerenti agli stupefacenti, aveva ottenuto un permesso per quel giorno, finalizzato a recarsi in ospedale e medicare una ferita alla gamba alle ore 15. Lui, però, si è presentato in ospedale con 3 ore di anticipo, pretendendo di entrare subito nell’ambulatorio. Nonostante l’operatore di turno gli avesse spiegato che la dottoressa era in sala operatoria e, pertanto, non sarebbe stato possibile anticipare l’incontro, lui, di tutta risposta, aveva reagito inveendo contro il medico non presente: “Ci mangiu u cori!”. Vedendolo agitato, il paramedico ha cercato di calmarlo rassicurandolo sul fatto che, all’orario previsto, sarebbe stato il primo a entrare, e convincendolo ad allontanarsi per tornare più tardi.

Tuttavia, dopo un’ora, il 33enne si è ripresentato dall’operatore in servizio presso il desk accettazione, pretendendo nuovamente di entrare prima e, ricevuta ovviamente una risposta negativa, lo ha minacciato: “T’ammazzo… poi tu fazzu avvidiri iu”.

Udite le minacce, gli addetti alla vigilanza dell’ospedale sono intervenuti a tutela dell’impiegato ma, proprio in quel momento, l’uomo gli ha sferrato un violento schiaffo sul volto, continuando a insultarlo e minacciarlo.

Solo l’arrivo della pattuglia, contattata dai medici del reparto, ha finalmente scongiurato conseguenze ben peggiori; i militari dell’Arma infatti, sono riusciti a calmare gli animi dell’esagitato, bloccandolo e mettendolo in sicurezza, quindi hanno iniziato ad ascoltare la vittima e i testimoni per ricostruire la vicenda.

Sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, il 33enne è stato arrestato per lesioni personali e minacce a personale sanitario e danneggiamento, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento, sottoponendolo alla misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa del processo, ferma restando la presunzione di innocenza valevole ora e fino a condanna definitiva. 

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