Sciopero dei magistrati in tutta Italia a difesa della Costituzione. La manifestazione era stata indetta a dicembre dall’Anm. La protesta è stata organizzata per dire no alla riforma della Giustizia, proposta dal ministro Carlo Nordio che prevede, tra le altre cose, la separazione delle carriere.
A Napoli oltre 75% magistrati ha aderito a sciopero
È superiore al 75% l’adesione dei magistrati del Distretto della Corte d’Appello di Napoli allo sciopero contro la riforma della giustizia e la separazione delle carriere. Il dato è stato fornito da Cristina Curatoli, presidente della Giunta esecutiva sezionale dell’Anm di Napoli, che ha organizzato questa mattina un incontro pubblico nella biblioteca Tartaglione del Palazzo di Giustizia di Napoli “con l’obiettivo di spiegare le ragioni del dissenso della magistratura rispetto alla riforma costituzionale in cantiere sulla separazione delle carriere”.
In tribunali romani 80% magistrati ha aderito a sciopero
Nei tribunali romani ha aderito allo sciopero dei magistrati, indetto per oggi dall’Anm, l’80% delle toghe. Sono i dati forniti dal segretario generale dell’Anm Rocco Maruotti dopo il dibattito che si è tenuto al cinema Adriano di Roma, di fronte alla Corte di Cassazione. Maruotti ha poi aggiunto: “Stanno ancora arrivando i dati da alcune giunte locali, siccome vogliamo essere prudenti diamo una forbice tra il 75% e l’80%, ma è prossimo all’80%”. Il dato rispecchia a grandi linee quello nazionale.
Il flash mob davanti alla Cassazione
Un centinaio di magistrati aderenti allo sciopero proclamato per oggi, sono saliti sulla scalinata del palazzo della Corte di Cassazione, in piazza Cavour a Roma, e hanno mostrato la Costituzione applicando una coccarda tricolore sulla toga.
La protesta a Milano
Circa 80 magistrati del tribunale di Milano stanno protestando sulle scalinate del Palazzo di Giustizia di corso di Porta Vittoria esponendo copie delle Costituzione e indossando la toga. È una delle iniziative per lo ‘sciopero dei magistrati in difesa della Costituzione’ lanciato dall’Associazione Nazionale Magistrati. Dopo il flash mob e l’incontro con la cittadinanza alle 10 è prevista un’assemblea pubblica in aula magna, con interventi di professori e avvocati. La riforma della separazione delle carriere “attenta all’equilibrio dei poteri”, ha detto la presidente della sezione milanese dell’Anm, Manuela Andretta
Parodi: “Soddisfacenti primi dati su adesione”
“Dai primi dati sull’adesione allo sciopero ci aspettiamo risultati soddisfacenti”. Così il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, davanti alla Corte di Cassazione, commentando l’adesione allo sciopero delle toghe. Continua poi Parodi: “Nell’immagine dell’opinione pubblica si è formata un’idea sbagliata sulla nostra categoria e sullo sciopero che abbiamo indetto. Non lo facciamo per tutelare la nostra categoria”.
A Milano la contro-protesta degli avvocati
Contro-protesta degli avvocati a Milano nel giorno dello sciopero dei magistrati contro la riforma costituzionale della separazione delle carriere. Da oggi – fa sapere la Camera penale di Milano – davanti alla sede dei penalisti al primo piano del palazzo di giustizia sarà “affissa” la Costituzione. “Da alcune settimane – scrive in una nota il Direttivo della Camera penale – la magistratura associata, per esprimere simbolicamente la propria contrarietà al Ddl sulla separazione delle carriere, ha esposto, sulle porte di molti uffici all’interno del palazzo di giustizia, la Costituzione. Come se quel progetto di riforma la mettesse in pericolo”. “La Costituzione, però, è di tutti – proseguono -. Certamente è patrimonio dell’avvocatura penale che, a garanzia dei diritti e delle libertà dei propri assistiti, quotidianamente la applica e ne pretende il rispetto”. “Per questo, da oggi – prosegue la nota – davanti alla sede della Camera penale di Milano, che sostiene da anni, al di là delle contingenze politiche, quel progetto riformatore in discussione avanti il Parlamento, sarà affissa la nostra Carta fondamentale”. “Ognuno potrà leggere chiaramente – concludono – il contenuto dell’articolo 111, che garantisce il giusto processo in condizioni di parità, davanti a un giudice terzo e imparziale”.