Trento, scoperta necropoli preromana

Trento, scoperta necropoli preromana

Il ritrovamento a una profondità di 8 metri: emerse 200 tombe complete di prestigiosi corredi

Scoperta una necropoli monumentale di epoca preromana sotto via Santa Croce, a Trento. Il ritrovamento è avvenuto a seguito dell’attività di tutela preventiva condotta dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni e le attività culturali in occasione dei lavori di restauro e riqualificazione di un edifico storico.

A Trento scoperta necropoli a 8 metri di profondità

La caratteristica principale della necropoli, che la configura come un complesso palinsesto monumentale, è la presenza di stele funerarie infisse verticalmente con funzione di segnacolo che raggiungono i 2,40 metri di altezza, organizzate in file subparallele con direzione principale Nord-Sud. Ogni stele delimita a ovest la tomba principale in cassetta litica coperta da una struttura a tumulo, attorno alla quale si sviluppa nel corso del tempo una densa concentrazione di tombe satelliti. La necropoli, che si è sviluppata sulla porzione mediana del conoide alluvionale del torrente Fersina, è venuta in luce a una profondità di circa 8 metri rispetto all’attuale quota di via Santa Croce, al di sotto di livelli di frequentazione storica, medievale e di epoca romana.

Le ricerche archeologiche, tuttora in corso di svolgimento, hanno consentito di mettere in luce 200 tombe, complete di prestigiosi corredi, caratterizzate dal rito della cremazione indiretta, che rappresentano soltanto una parte di quelle potenzialmente conservate nel sottosuolo ancora da indagare.

“Una scoperta incredibile, che ci mostra una nuova storia della città di Trento, non più quindi solo come città romana – ha detto la vice presidente e assessore alla Cultura Francesca Gerosa -. Sappiamo come sia importante l’impegno di ricerca e di tutela del patrimonio delle nostre radici, e questo è previsto dalle leggi e dalla Costituzione, ma indipendentemente da questo non vogliamo sottrarci e qui si sta lavorando intensamente per riportare alla luce un pezzo di storia sconosciuta per la città. I lavori procedono, ma c’è ancora tutta un’intera area da monitorare per poi valutare quali azioni intraprendere, anche riguardo ai tantissimi oggetti rinvenuti e che sono già oggetto di restauro, come lo saranno anche i ritrovamenti successivi. Stiamo lavorando ricordando che serve sempre un equilibrio per contemperare gli interessi di tutela del patrimonio archeologico, con quelli comprensibili dello sviluppo urbano”.

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