La ragazza ha raccontato a LaPresse delle violenze ripetute dell'uomo, paziente in cura al Centro di Salute Mentale

Fiaccolata questa sera alle 19 davanti alla casa di Venaria dove questo weekend è avvenuto un femminicidio, con tentato suicidio. “Ci saremo perché è giusto così: in memoria di mia zia e di tutte le donne vittime di violenza domestica. Non collego però il fatto a un amore tossico, perché in questo caso più che di amore tossico possiamo parlare di pena, paura” spiega a LaPresse la nipote di Cinzia D’Aries, la vittima del femminicidio, accoltellata dal marito Pietro Quartuccio che poi ha cercato di togliersi la vita.

“In ogni caso parteciperemo alla fiaccolata perché è giusto dedicare un momento a chi purtroppo non è più con noi. Il messaggio che vorremmo far passare è quello di denunciare assolutamente sempre. Parlare, non avere paura. Cercare di volerci bene: se non ci vogliamo bene noi, nessuno ci vorrà bene al nostro posto”, dice ancora la giovane a LaPresse.

Quartuccio è un paziente psichiatrico: la notizia, confermata da fonti investigative, è stata data ieri a LaPresse proprio dalla nipote che ha riferito di “ripetuti episodi di violenza fisica e psicologica” da parte dell’uomo, dicendo che in passato “aveva già provato ad ammazzare” la zia ed era stato fermato dal Csm, il Centro di salute mentale.

La nipote ieri ha confermato che, come detto dai carabinieri, non c’erano mai state denunce precedenti: “Mia zia aveva paura che lui si uccidesse, o la ammazzasse. Anche per questo non ha mai denunciato e non se ne è mai andata” ha detto. “Ieri abbiamo portato ai carabinieri le prove di uno degli ultimi episodi” quest’estate “quando mio zio le ha fatto dei segni sul collo con una forchetta”.

Quartuccio ricoverato al Maria Vittoria

L’uomo si trova ancora ricoverato al Maria Vittoria di Torino, oggi è stato estubato. Le sue condizioni sono critiche ma non è in pericolo di vita.

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