Dalle prime ore di questa mattina, a Napoli, Caserta e a Torino, è in corso una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Genova volta a smantellare un’organizzazione criminale, con base operativa e logistica nella città di Napoli, dedita alle truffe a danno di anziani, con la tecnica del finto maresciallo. Sono 29 le misure cautelari emesse dal Tribunale del capoluogo ligure nei confronti dei capi dell’organizzazione e dei materiali esecutori, che agivano su tutto il territorio nazionale.
Una coppia a capo della banda
C’era una coppia a capo della banda dedita alle truffe agli anziani sgominata all’alba di oggi: le indagini del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Genova, coordinate dalla Procura della Repubblica genovese, hanno permesso di individuare un sodalizio criminale capeggiato da una coppia, Alberto Macor e Marica Mastroianni, entrambi con precedenti di polizia, L’organizzazione era strutturata in batterie operative diverse, che operavano su tutto il territorio nazionale, i cui componenti si incontravano e si aiutavano vicendevolmente.
La coppia, attraverso i suoi sodali, organizzava nei dettagli le modalità per la realizzazione delle truffe, predisponendo le diverse fasi (logistica, di supporto ed esecutiva): installazione in alcune abitazioni ed in B&B di veri e propri call center da cui effettuare le chiamate, reclutamento dei cosiddetti “telefonisti” e dei “trasfertisti”, mezzi con i quali raggiungere la zona da colpire e le abitazioni delle vittime, modalità di soggiorno. Il Macor e la Mastroianni decidevano la zona da colpire, individuavano B&B dove far soggiornare i “trasfertisti”, che partivano da Napoli già nel pomeriggio/sera della domenica per poi rimanere fuori città generalmente fino al sabato. I Carabinieri hanno verificato che, per gli spostamenti, oltre a treni e taxi, i trasfertisti hanno spesso utilizzato autovetture prese a noleggio da agenzie compiacenti dislocate nel napoletano. Il collegamento tra i “telefonisti” che chiamano da Napoli ed i “trasfertisti” avviene attraverso telefoni cellulari dedicati di vecchia generazione, con utenze intestate a cittadini extracomunitari irreperibili, oppure utilizzando smartphone in abbinamento ad utenze intestate a “teste di legno”, comunicando solo mediante social network e chat.
La truffa iniziava con “chiamate filtro”, ovvero telefonate di brevissima durata ad utenze fisse della località, che i promotori decidevano di prendere di mira per quella giornata. Tali telefonate, effettuate solitamente da due membri dell’organizzazione, Vittorio De Filippo e Gabriele Fabiano, Gabriele, avevano l’unico scopo di individuare preventivamente le utenze in uso ad anziani o quelle ancora attive tra le innumerevoli utenze a disposizione. Queste telefonate sono di brevissima durata, il tempo necessario al truffatore per capire se la voce appartenga ad una persona anziana. Fatta questa scrematura tra le innumerevoli utenze prese come bersaglio, viene valutato se sia opportuno proseguire nell’esecuzione della truffa, dando il numero ad uno dei due promotori che gestiscono la fase successiva fingendosi Maresciallo dei carabinieri ed avvocato. Un ulteriore complice fa da connettore tra i “telefonisti” e il “trasfertista” che già si trova nelle città/paesi scelti quali obiettivi. I promotori e i propri sodali usavano, per definire il proprio gruppo strutturato, termini come “squadra”, “paranza” (in gergo criminale afferente un gruppo criminale) o “banda”, i cui capi venivano chiamati rispettivamente “la boss” e “’o masto” (il capo).
Contestati 54 episodi in due anni
Sono state contestati agli indagati complessivamente 54 episodi di truffe pluriaggravate (45 consumate, 9 tentate) perpetrate sull’intero territorio nazionale nel periodo aprile 2022 – marzo 2024, per un conseguito profitto illecito complessivo superiore a 700.000 euro. È quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Genova che hanno smantellato una rete dedita alle truffe agli anziani, con 21 arresti in carcere, 5 ai domiciliari, 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.Sono state arrestare, nel corso dell’indagine, 20 persone e denunciate 4 per il reato di truffa e tentata truffa aggravata, Sono stati sventati 13 episodi delittuosi. È stato recuperato il profitto di alcune truffe (denaro e monili in oro) per un valore di circa 90.000 euro.