Abodi: "Sicurezza ciclisti è impegno e preoccupazione per il governo"

Sara Piffer, ragazza di 19 anni di Palù di Giovo e giovane promessa del ciclismo trentino, è morta dopo essere stata investita da un’auto mentre era in bici a Mezzocorona, in provincia di Trento. È successo venerdì intorno alle 11:30 in via Cesare Battisti, una strada interna che collega Mezzocorona con Mezzolombardo. L’equipe sanitaria ha tentato a lungo le manovre di rianimazione ma per la ragazza non c’è stato nulla da fare. La ragazza stava facendo una seduta di allenamento assieme al fratello, anche lui agonista negli under 23, quando per cause ancora in via di accertamento è stata centrata da un’auto in fase di sorpasso condotta da un uomo di 70 anni. Sara Piffer correva per la Mendelspeck Ge-Man di Pineta di Laives e aveva partecipato a numerose gare nazionali e internazionali.

Abodi: “Sicurezza ciclisti è impegno e preoccupazione per il governo”

Le vite perdute sulle nostre strade sono sempre troppe e troppo spesso sono giovani vite, come quella della promessa del ciclismo azzurro Sara Piffer che è stata travolta ieri da un automobilista in una strada interna in Provincia di Trento. Il nuovo Codice della strada, entrato in vigore poco più di un mese fa, prevede rinnovati elementi di tutela anche per chi va in bicicletta, ma evidentemente le sole norme non bastano e questo deve esser chiaro, senza possibilità di equivoco, perché certe tragedie si consumano per i comportamenti delle persone che le regole non le rispettano. Quello che è successo a Sara ci rattrista molto e, tenendo conto delle dinamiche dell’incidente già accertate, m’impegno a fare immediate riflessioni con il collega e vice premier Salvini, insieme al collega Piantedosi, anche ascoltando la famiglia di Sara e la Federciclismo. La necessaria sicurezza di chi va in bicicletta rappresenta per il Governo motivo d’impegno e preoccupazione in ogni contesto, compreso quello agonistico nel quale restano nella memoria le tragedie di alcuni atleti, dalle quali non sempre sono emerse in modo trasparente, tempestivo ed efficace le responsabilità, come nel caso del giovane Giovanni Iannelli. Mi impegno a dare ulteriori contributi, per individuare ogni possibile iniziativa che rafforzi sempre più efficacemente i presidi rispetto al problema della sicurezza stradale per i ciclisti, nell’ambito del tema della sicurezza per tutti”, ha commentato con una nota il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi

 

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