Dopo una manifestazione alcune persone sono state sette ore in questura e hanno detto che solo alle ragazze è stato chiesto di togliersi le mutande. La polizia: "Durante controlli salvaguardata la dignità delle persone"

Spogliate in Questura, costrette a fare squat senza mutande. E’ la denuncia shock di alcune attiviste di Extinction Rebellion portate in questura a Brescia dopo una protesta. “Dopo oltre sette ore di fermo in Questura, sono state rilasciate le 23 persone di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione che erano state fermate dopo la manifestazione alla Leonardo spa di Brescia” spiega XR su Instagram.

 


“Appendiamo con dolore che molte delle persone socialmente identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato invece alle persone di sesso maschile. Tutte le persone sono state denunciate arbitrariamente per reati pretestuosi e altre espulse da Brescia con dei fogli di via obbligatori. Sì, la solita misura di prevenzione del codice antimafia che viene illegittimamente notificata dai Questori di tutta Italia sotto ordine diretto del Ministero dell’Interno” prosegue il post.

 
 
 
 
 
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Avs: “Gli agenti spieghino cosa è successo”

Spieghino gli agenti della Questura di Brescia come mai hanno sottoposto a 7 ore di fermo persone che avevano fornito i documenti e quindi non dovevano essere trattenute in base all’articolo 349 del codice di procedura penale. Ma, soprattutto, spieghino perché donne e ragazze sarebbero state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe. Di questi abusi, dopo il 2001, ne abbiamo abbastanza. Come ne abbiamo abbastanza delle denunce arbitrarie, che regolarmente cadono davanti al pm, e dei fogli di via elargiti a chiunque manifesti”. Lo dichiara il vice capogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, che ha depositato un’interrogazione legata ai fatti avvenuti ieri con la manifestazione alla Leonardo spa di Brescia da parte di attivisti di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione. 

Questura: “Durante controlli salvaguardata la dignità delle persone”

“Nel corso delle singole perquisizioni, svolte da personale femminile per le donne, è stato chiesto di effettuare piegamenti sulle gambe al fine di rinvenire eventuali oggetti pericolosi. In ogni momento è stata salvaguardata la riservatezza e la dignità delle persone e sono state seguite le corrette procedure operative”. Lo si legge in una nota della Questura di Brescia.

“Ai soggetti è stata consentita la consumazione del pasto e ai vari interlocutori, tra cui un avvocato ed un consigliere comunale, richiedenti notizie sulla situazione dei manifestanti, in modo trasparente ed esaustivo sono state fornite notizie – prosegue il comunicato -. Atteso il numero dei manifestanti presenti in Questura nonché l’atteggiamento poco collaborativo degli stessi la stesura degli atti si è conclusa alle 18,30 circa. L’autorità giudiziaria è stata costantemente informata dell’attività di polizia posta in essere. Dunque è sempre stata tutelata la dignità delle persone e le procedure sono state rispettate”.

Questura: “Manifestanti perquisiti per salvaguardare l’incolumità degli agenti”

“Si è proceduto alle perquisizioni personali tenuto conto delle azioni poste in essere dai manifestanti e per salvaguardare l’incolumità degli operatori di polizia”, si legge ancora nella nota.

“Tenuto conto delle ripetute condotte illecite poste in essere – prosegue la nota -, che minavano costantemente l’ordine e la sicurezza pubblica della zona prospicente al citato stabilimento e al fine di ripristinare la viabilità cittadina ed il regolare svolgimento delle azioni produttive dello stesso, 22 manifestanti sono stati accompagnati in questura per gli adempimenti di polizia, consistiti nella redazione di numerosi atti quali: elezione di domicilio, verbali di perquisizioni personali, verbali di sequestro materiale, nomina di difensore, notifica dei provvedimenti amministrativi”.

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