(LaPresse) – “Questo è un presidio che facciamo ogni anno, da 12 anni, per denunciare un femminicidio politico di tre militanti curde, assassinate a Parigi davanti al centro culturale kurdo”. Così un’attivista della ‘Rete JIN’ di Roma, promotrice di un presidio in piazza Campo de’ Fiori per chiedere giustizia Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Soylemez. “Il governo francese ha trovato il modo per nascondere questo femminicidio e quindi noi siamo qua per chiedere al governo francese di prendersi la responsabilità di quanto avvenuto”, ha quindi aggiunto la manifestante, che si è poi concentrata sugli ultimi avvenimenti che hanno stravolto la regione della Siria: “Anche in questa nuova situazione della Siria del nord est e del ‘confederalismo democratico’ si parla pochissimo, perché è un modello abbastanza scomodo ai regimi dominanti, perché propone un’alternativa illuminata di convivenza pacifica tra popoli di etnie, razze, culture e religioni diverse”. “Il nuovo regime non è interessato e in più non è assolutamente un regime molto diverso da quello precedente, è un regime jihadista, che probabilmente riproporrà in forma diversa gli stessi sistemi”, continua l’attivista JIN che poi conclude:”Noi denunciamo anche la condizione delle donne, perché questo modello (quello curdo, ndr) mette al centro della base della società la libertà delle donne”.

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