Da anni volontaria nelle carceri, sarebbe stata "a disposizione del sodalizio per garantire il collegamento con i detenuti"
È arrivata poco fa in tribunale a Brescia per l’interrogatorio davanti al gip suor Anna Donelli, la religiosa messa ai domiciliari nell’ambito nell’inchiesta sulla ‘ndrangheta nel Bresciano. Secondo l’accusa, suor Anna, da anni volontaria nelle carceri, sarebbe stata “a disposizione del sodalizio per garantire il collegamento con i sodali detenuti”. La suora è entrata nel palazzo di giustizia accompagnata dal suo avvocato, Robert Ranieli, senza rilasciare dichiarazioni.
Suora indagata urla contro reporter e fa cadere telecamera
È uscita senza rilasciare dichiarazioni dal Tribunale di Brescia suor Anna Donelli, la religiosa finita ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nel Bresciano. Fuori dal palazzo di giustizia, la suora ha colpito con una mano la telecamera di un reporter di LaPresse facendola cadere a terra.
“Ma piantatela, basta, ma che pensate di fare!”, ha detto suor Anna coprendosi la testa con un cappuccio. Secondo l’accusa, la religiosa sarebbe stata “a disposizione del sodalizio per garantire il collegamento con i detenuti”. Accuse che però avrebbe respinto totalmente nell’interrogatorio davanti al gip.
Il legale: “Suor Anna ha negato tutto, su di lei millanterie”
Suor Anna Donelli “nell’interrogatorio a ha chiarito tutto e ha negato ogni coinvolgimento nella vicenda”, ha detto a LaPresse Robert Ranieli, il legale della religiosa indagata nell’inchiesta sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nel Bresciano, che ha chiesto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti della sua assistita. La decisione del gip è attesa nei primi giorni della prossima settimana. “Lei era una volontaria, i suoi messaggi erano solo di natura umanitaria, come ha sempre fatto con tutti i detenuti. Quindi se qualcuno nelle intercettazioni ha detto che lei era una del ‘clan’, ha straparlato millantando”, sostiene il legale. “Suor Anna la conosco bene, è una che conosce il limite. Da 25 anni è volontaria a San Vittore, a Brescia è stata solo per un breve periodo in cui l’avevano trasferita di comunità. La chiamano l”angelo degli ultimi’, se tutti fossero come lei – conclude Ranieli – il mondo sarebbe migliore”.
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