Presidio organizzato in San Babila da Cgil, Anpi Milano e Arci

Alcune centinaia di persone hanno dato vita a Milano, in piazza San Babila a un presidio, organizzato da Cgil, Anpi Milano e Arci, per chiedere il cessate il fuoco in Medioriente. “Bisogna fermare questa escalation militare e la piazza di oggi, una piazza grande, è una piazza che ha persone che da subito pensavano che la guerra fosse la risposta sbagliata ad un eccidio tremendo, terroristico, ingiustificabile fatto ai danni di israeliani, ma c’è qui in questa piazza anche tante persone che pensavano che Israele avesse il diritto di difendersi militarmente, ma oggi pensano che si è andati oltre, cioè oggi pensano che c’è una condizione nuova di un escalation militare che rischia di compromettere la stabilità di tutto il Mediterraneo”, spiega Luca Stanzione, segretario generale della Cgil Milano.

In piazza anche i rappresentanti della comunità palestinese con il presidente, Kader Tamimi. “Il governo italiano quasi dorme, non sento action, non sento qualcosa di concreto. Sono in Italia da 50 anni e sinceramente mi dispiace vederlo in questa maniera, totalmente passivo”. Rispondendo poi a una domanda sugli insulti alla senatrice Liliana Segre, Tamimi ha spiegato: “Io prima di tutto non ho visto il cartello, se l’avessi visto l’avrei strappato perché giustamente che io non accetto questo slogan o questi cartelli. Certamente magari la gente le chiede qualche dichiarazione un po’ di più forte così almeno per fare sentire anche la sua voce di sopravvissuta a quelli che subiscono in Medio Oriente, soprattutto i palestinesi, hanno bisogno di lei, che faccia sentire qualche parola positiva”.

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