Per gli inquirenti non si può escludere "che vi siano state interazioni di terze persone" sulla scena del delitto

Andrea Beretta, una volta accoltellato Antonio Bellocco all’interno della Smart Bianca con cui il 36enne era arrivato nel parcheggio davanti alla palestra ‘Testudo’ di Cernusco sul Naviglio, sarebbe rientrato all’interno della vettura “almeno una volta, probabilmente infierendo ancora, con il coltello” sul corpo di Bellocco. È quanto si legge nel dispositivo di fermo emesso dai pm milanesi Paolo Storari e Sara Ombra nei confronti di Beretta. A dirlo le immagini delle telecamere di videosorveglianza, ora sottoposte a sequestro e a disposizione degli inquirenti che indagano sulla morte del 36enne, esponente della omonima ‘ndria di Rosarno. 

Non si può escludere “che vi siano state interazioni di terze persone” che “possano aver agevolato Beretta nel tentativo di eludere le indagini alterando o modificando la scena del delitto”, persone “notate sopraggiungere” nei pressi della Smart bianca. È quanto si legge nel provvedimento di fermo emesso dai pm milanesi Paolo Storari e Sara Ombra nei confronti di Andrea Beretta, accusato di aver ucciso Antonio Bellocco ieri davanti alla palestra Testudo di Cernusco sul Naviglio. 

Non escluso che Beretta si sia sparato con pistola

Andrea Beretta potrebbe essersi sparato da solo con la pistola calibro 9×21 (con matricola abrasa) ed essersi colpito di striscio all’anca dopo aver accoltellato a morte Antonio Bellocco ieri nell’auto del 36enne davanti alla palestra ‘Testudo’ di Cernusco sul Naviglio. È una delle due ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti milanesi sulla morte di Bellocco, ucciso ieri a coltellate dallo storico capo ultras interista.

Gli elementi finora raccolti, le immagini delle telecamere di sicurezza della palestra, il fatto di aver trovato un solo bossolo all’interno dell’abitacolo dell’auto dove Bellocco è stato accoltellato a morte, e la pistola, senza colpo in canna e senza caricatore, trovato fuori dalla vettura, aprono agli inquirenti due scenari. Il primo è quello che vede Beretta, salito sull’auto lato passeggero, sparare a Bellocco senza colpirlo per la reazione dell’altro, ferirsi durante la colluttazione e poi accoltellare il 36enne a morte. Il secondo invece è quello del possibile auto ferimento dopo aver accoltellato Bellocco, per simulare la legittima difesa. Beretta presenta una ferita sulla mano destra “come se durante l’omicidio fosse sfuggita l’impugnatura”, chiarisco i pm milanesi nel provvedimento di fermo. 

 

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