Mancano all'appello docenti e insegnanti di sostegno: su 63.685 posti vacanti utili per le immissioni in ruolo, ne sono stati autorizzati solamente 45.124

Cattedre vacanti e un esercito di precari della scuola che supera le 250mila unità: è l’allarme lanciato da sindacati e associazioni del mondo della scuola, a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno. Mancano all’appello docenti e insegnanti di sostegno. Su 63.685 posti vacanti utili per le Immissioni in ruolo, ne sono stati autorizzati solamente 45.124.

“Il 70% del totale – spiega a LaPresse Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola Rua – Per cui, per il 2024/25, i posti vacanti da assegnare a un supplente fino al 31/8 saranno quasi 19.000″. “Anche in questo caso si dovrà aggiungere tutto l’organico cosiddetto ‘in deroga’, posto comune e di sostegno – posti cosiddetti di fatto al 30 giugno e che rispondono alle vere esigenze delle scuole – che supererà come gli anni passati, le 230mila unità”. Sul fronte dei docenti precari, negli ultimi 3 anni sono stati: 232.636 per l’anno scolastico 2023/24; 234.576 per l’anno scolastico 2022/23; 224.958 per l’anno scolastico 2021/22.Nel 2023/24 erano 160.000 le nomine a tempo determinato effettuate solo fino al mese di ottobre.

E non va meglio per gli insegnanti di sostegno: sono 110mila le cattedre vacanti. Per l’anno scolastico 2024/2025, ormai alle porte, mancano all’appello “almeno 110mila cattedre di sostegno”, spiega a LaPresse Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori. “La maggior parte di queste cattedre manca al Nord – afferma Pacifico – e nelle ultime call veloci che si sono tenute in Campania, per esempio, sono risultate zero disponibilità. E questo non perché manchino i posti, ma perché vengono assegnati solo in deroga”.

Tra personale docente e Ata, il mondo della scuola ha un “esercito” di oltre 250mila precari “a cui vanno ad aggiungersi le supplenze brevi, le cosiddette sostituzioni”, è la denuncia della Flc Cgil. “È un fenomeno molto più ampio di quanto non si creda – afferma la segretaria generale Gianna Fracassi – Una situazione che potrebbe essere superata con l’immissione nell’organico di diritto delle scuole”. È per questo motivo che la Flc Cgil ha intenzione di “portare il tema all’attenzione del Parlamento”, come già fatto attraverso la piattaforma ‘Zero Precariato’.

“Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha deciso di accantonare circa 20mila posti che al momento restano scoperti – sottolinea – Eppure ci sono circa 30mila idonei del concorso 2020, a cui si andranno ad aggiungere quelli della selezione in corso e stanno già pensando anche a un ulteriore concorso per questo 2024, sono quelli previsti dal Pnrr”. “È per questo motivo che abbiamo già inviato la diffida al Mim chiedendo la copertura totale dei posti vacanti”, conclude.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata