Il suocero della 33enne: "Pare che i carabinieri abbiano già fermato qualcuno ma su questo non abbiamo ancora certezze"

“Mio figlio e Sharon erano sposati in municipio e io più di una volta ho chiesto di darmi un nipotino. Ultimante mi hanno detto che ci stavano pensando ma invece è andata così”. A parlare è Mario Ruocco, padre del marito di Sharon Verzeni, la trentatreenne uccisa a coltellate a Terno d’Isola (Bergamo), incontrando i cronisti fuori dal cimitero di Bottanuco dopo il rito funebre. “Sharon si è fidata troppo di andare in giro da sola e io penso che qualcuno abbia tentato qualche avance e poi l’abbia uccisa al rifiuto”, ha proseguito l’uomo: “Pare che i carabinieri abbiano già fermato qualcuno ma su questo non abbiamo ancora certezze”, ha concluso.

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