La notizia della sua scomparsa è stata comunicata dal Comune di Vigonovo
Bruno Zanin: la carriera
La carriera di Zanin comincia per caso, quando un giorno, nel 1973, accompagna un amico a Cinecittà che doveva fare una comparsa. Qui viene notato da Fellini, che lo sceglie subito per il ruolo di Titta nel film Amarcord, pellicola che conquista l’Oscar come miglior opera straniera. Dopo quest’esperienza, che lo rende celebre, Zanin viene scelto da Luca Ronconi e poi da Giorgio Strehler per interpretare a teatro le opere di Carlo Goldoni. Sul palcoscenico, lavora anche con Marco Sciaccaluga, Gianfranco De Bosio, Sandro Sequi e Alfredo Arias.
Per quanto riguarda il cinema, invece, Zanin recita in “Un uomo, una città” (1974) di Romolo Guerrieri, “La prova d’amore” (1974) di Tiziano Longo, “La prima volta, sull’erba” (1975) di Gianluigi Calderone, “La polizia ha le mani legate” (1975) di Luciano Ercoli, “La padrona è servita” (1976) di Mario Lanfranchi, “L’Agnese va a morire” (1976) di Giuliano Montaldo, “La borgata dei sogni” (1978) di Daniele Pettinari, “Il buon soldato” (1982) di Franco Brusati.
Nel 1992, Zanin abbandona il mondo dello spettacolo e per tre anni diventa corrispondente di guerra per Radio Vaticana in Bosnia Erzegovina e, contemporaneamente, responsabile della Ong Emmaus Internazionale dell’Abbé Pierre. Ritornato in Italia al termine della guerra civile nella ex Jugoslavia, si dedica alla scrittura e nel 2007 pubblica il suo primo romanzo “Nessuno dovrà saperlo”.
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