Lo afferma un report della Direzione centrale della Polizia Criminale. In aumento le vittime tra i minori

Dal 2020 le violenze sessuali sono aumentate del 35%. È quanto emerge nel report ‘I giovani e la violenza di genere. Dall’analisi dei dati alla percezione del fenomeno da parte delle giovani generazioni’ presentato oggi presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

“Dopo un trend in progressivo e costante incremento, nel 2023 mostrano, invece, un leggero decremento rispetto all’anno precedente” i reati spia o reati sentinella, “ovvero quei delitti che sono ritenuti i possibili indicatori di una violenza di genere, in quanto verosimile espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna”, si legge nel report che sottolinea come sia “evidente, tuttavia, l’aumento rilevato tra l’inizio e la fine del quadriennio, soprattutto per quanto concerne le violenze sessuali, che mostrano una crescita del 35%”.

Per quanto attiene alle vittime delle fattispecie di reato monitorate, l’incidenza delle donne sul totale delle vittime si mantiene pressoché costante nel quadriennio, attestandosi intorno al 75% per gli atti persecutori, all’81% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori che oscillano intorno al 92% per le violenze sessuali. Esaminando per prime le vittime di sesso femminile di atti persecutori (‘stalking‘) , quelle con età compresa tra 0 e 34 anni costituiscono il 34% del totale delle vittime donne nel 2023″, si legge ancora nel report. Esaminando le vittime donne di violenza sessuale, declinata in tutte le sue forme, quelle con età compresa tra 0 e 34 anni costituiscono il 76% del totale nel 2023.

+27% vittime di violenza sessuale tra minori

Nel 2023 tra le giovani vittime di violenze sessuale emerge “una netta prevalenza di quelle con età tra i 18 ed i 24 anni (36%). Tuttavia, è significativa la crescita delle vittime minori, tra i 14 e i 17 anni, che, dal 24% del 2020, sale al 28% nel 2021 e si attesta al 27% nel biennio successivo”, si legge inoltre nel report. “Procedendo all’esame dei dati registrati nel periodo 2020 – 2023, per la fascia d’età tra 0 e 34 anni, le vittime di nazionalità italiana risultano predominanti (78%), in linea con i dati generali”, si specifica. “Con riferimento alle cittadinanze, nel 2023, continua a sussistere una netta prevalenza delle vittime di nazionalità italiana, ma con un progressivo incremento, al crescere dell’età, di quelle straniere, che passano dal 16% per quelle d’età compresa fino a 13 anni ed al 36% per quelle d’età compresa tra 25-34 anni”.

33% studenti subisce possessività partner

I giovani e i giovanissimi appaiono certamente coinvolti nel tema della violenza di genere, sia in termini di ‘consapevolezza’ dell’esistenza del problema, sia per il diretto coinvolgimento, in alcuni casi, in ‘relazioni tossiche’. Infatti, il 33% degli studenti ha dichiarato di subire atteggiamenti possessivi dal partner: tra questi, il 66% delle ragazze subisce pressioni da parte del proprio partner affinché non indossi determinati capi di abbigliamento. È quanto emerge nel report ‘I giovani e la violenza di genere. Dall’analisi dei dati alla percezione del fenomeno da parte delle giovani generazioni’ presentato oggi presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.Il Report analizza la tematica anche attraverso il punto di vista del mondo giovanile, con l’analisi delle risposte a un questionario predisposto con il supporto dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, che ha visto la partecipazione degli studenti delle quinte classi di alcuni Istituti superiori e, online, di oltre 30.000 ragazzi di età compresa tra i 14 ai 18 anni.Per quanto riguarda la consultazione online, un giovane su cinque si è trovato a confrontarsi in una “relazione tossica”, ed in particolare di aver subito il controllo del proprio smartphone. A tal proposito, circa la metà degli intervistati ha dichiarato di disapprovare l’eventuale controllo del proprio telefono da parte del partner, mentre il 34% si è detto indifferente alla condotta. Il 2%, invece, si dice lusingato di ciò e se ne vanterebbe con gli amici. 

57% studentesse teme per incolumità

Per quanto riguarda la percezione della Sicurezza, intesa nella sua accezione più ampia, il timore di essere vittima di violenza di genere risulta più elevato tra le studentesse (57%) che tra gli studenti (10%) e anche nei risultati restituiti dalla consultazione online si evidenzia un timore per la propria incolumità più elevato tra le ragazze (35%) che tra i ragazzi (11%). È quanto emerge nel report ‘I giovani e la violenza di genere. Dall’analisi dei dati alla percezione del fenomeno da parte delle giovani generazioni’ presentato oggi presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.Il Report analizza la tematica anche attraverso il punto di vista del mondo giovanile, con l’analisi delle risposte a un questionario predisposto con il supporto dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, che ha visto la partecipazione degli studenti delle quinte classi di alcuni Istituti superiori e, online, di oltre 30.000 ragazzi di età compresa tra i 14 ai 18 anni. 

Violenza donne, report Polizia: “E’ violazione diritti che nasce da ignoranza”

Quello della violenza contro le donne “non è un fenomeno marginale, reliquia di un passato da dimenticare o espressione una diversa sensibilità incidentalmente importata da altre aree del mondo ma destinata ad esaurirsi attraverso l’omologazione culturale. È, invece, e come tale deve essere considerata, una violazione dei diritti umani, tuttora presente e trasversale, alle classi sociali, alla formazione culturale e alle fasce d’età, che si manifesta attraverso una serie di condotte che affondano le proprie radici nell’ignoranza, nella negazione della ragione”.È quanto sottolinea il report ‘I giovani e la violenza di genere. Dall’analisi dei dati alla percezione del fenomeno da parte delle giovani generazioni’ presentato oggi presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.Il Report analizza la tematica anche attraverso il punto di vista del mondo giovanile, con l’analisi delle risposte a un questionario predisposto con il supporto dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, che ha visto la partecipazione degli studenti delle quinte classi di alcuni Istituti superiori e, online, di oltre 30.000 ragazzi di età compresa tra i 14 ai 18 anni.

 

 

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