Rilievo effettuato subito dopo lo sciame sismico del 20 e 21 maggio, nel corso del quale si è verificata la scossa di magnitudo 4.4

Subito dopo lo sciame sismico del 20 e 21 maggio, nel corso del quale si è verificata la scossa di magnitudo 4.4, il suolo nell’area centrale dei Campi Flegrei si è abbassato di circa 1 centimetro. È quanto riferito dall’Osservatorio Vesuviano nel bollettino settimanale di sorveglianza dei Campi Flegrei nel quale sono riportati i dati del periodo tra il 20 e il 25 maggio. Il dato, si sottolinea nel bollettino, è stato registrato nell’ambito delle “serie temporali delle soluzioni Gnss ottenute con il software scientifico Gnss Bernese, da sempre utilizzate come prodotto riportato nei bollettini settimanali e mensili”, mentre “le serie temporali delle variazioni in quota dal 1° gennaio 2024 della stazione Gnss di Rione Terra ottenute con software e modalità di processamento dati differenti non confermano l’abbassamento registrato nei due giorni successivi agli eventi del 20-21 maggio”.

Il segnale deformativo è poi tornato “stabilmente ai valori registrati precedentemente” ed entrambi i software “concordano nell’indicare che nell’ultima settimana non sono state registrate variazioni significative”. Il sollevamento registrato alla stazione Gnss di Rione Terra “è di circa 25,5 centimetri da gennaio 2023, di cui circa 7,5 centimetri nel 2024”. Dal 20 al 26 maggio 2024, nell’area dei Campi Flegrei, sono stati localizzati 274 terremoti. Di questi, 212 terremoti sono avvenuti nel corso di 3 sciami sismici: il primo dalle 3.56 del 20 maggio costituito da 17 terremoti; il secondo, dalle 19.51 del 20 maggio costituito da 169 terremoti, con magnitudo massima 4.4, la più alta registrata nell’area dalla crisi bradisismica degli anni ’80; il terzo dalle 2.58 UTC del 25 maggio costituito da 26 terremoti. Tutti gli sciami sismici verificati nell’ultima settimana sono avvenuti nell’area della Solfatara.

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