Carceri, rivolta in cella a Benevento: due agenti in ospedale

Carceri, rivolta in cella a Benevento: due agenti in ospedale
A man, detained for illegal border crossing, holds a bar in the detention center of the Hungarian Border Guard in Nyirbator, Hungary, near the Ukrainian border (260 km east of Budapest) April 12, 2007. ungary is prepared to reinforce its non-EU borders and will join the Schengen Agreement and its Information System (SIS), a central database, at the beginning of 2008. The Schengen system is an agreement among European states which allows the abolition of systematic border controls between the participating countries while they guard the external borders heavily. (AP Photo/Bela Szandelszky)

La violenza sarebbe scaturita da una pretesa di un detenuto che ha minacciato personale sanitario e poi si è sviluppata nei reparti

Due agenti della polizia penitenziaria sono finiti in ospedale a causa di una rivolta scoppiata nel carcere di Benevento. Personale “prigioniero di detenuti violenti che continuo a comandare e imporre la propria legge” attacca il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo. Secondo le prime ricostruzioni la violenza sarebbe scaturita da una pretesa di un detenuto che ha minacciato personale sanitario e poi si è sviluppata nei reparti.

“Cosa dobbiamo aspettarci ancora a braccia conserte? Forse – dice Di Giacomo – la vittima tra il personale penitenziaria che quotidianamente rischia la vita nel proprio lavoro soprattutto nelle carceri in Campania che sono le peggiori di Italia per sovraffollamento, carenza organici, suicidi e morti per altre cause di detenuti, aggressioni e violenze al personale, rivolte, traffico di droga, diffusione di telefonini. Lo scorso anno sono state oltre 200 le aggressioni ad agenti negli istituti campani, numero che in questo primo quadrimestre dell’anno è stato già ampiamente superato con 272 aggressioni di cui 74 solo ad aprile (67 a gennaio, 64 a febbraio, 67 a marzo)”.

 “Le nostre denunce sono state sempre inascoltate – prosegue il sindacalista – con le conseguenze che a pagare sono sempre e solo gli agenti abbandonati al proprio destino ed impossibilitati a difendersi. È ora di provvedimenti urgenti e straordinari a cominciare dalla rimozione del Provveditore regionale Amministrazione Penitenziaria per la Campania”.

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