L'insegnante 39enne, in carcere in Ungheria da oltre un anno, è candidata alle prossime Europee con Avs

Mia figlia non ne può più, dobbiamo tirarla fuori”. Lo ha detto Roberto Salis, il padre di Ilaria Salis, presente oggi al Salone del libro di Torino per un evento organizzato dalla Fondazione G. Feltrinelli. “Bisogna liberarla, non è pensabile che chi lotta per l’antifascismo sia così tartassato – ha proseguito – Lei è una roccia, è determinata e tiene duro”.

L’insegnante 39enne, in carcere in Ungheria da oltre un anno, perché accusata di aver partecipato ad una aggressione contro un gruppo di militanti di estrema destra, è candidata alle prossime elezioni Europee dell’8-9 giugno con Alleanza Verdi e Sinistra. Se eletta, la nativa di Monza potrà godere dell’immunità che spetta agli europarlamentari e quindi affrontare il processo (rischia una condanna fino a 24 anni di carcere) da persona libera. 

 

“Candidatura Ilaria risposta politica a sopruso politico”

“La candidatura di mia figlia è una risposta politica a un problema politico, è l’unico modo per rispondere a un sopruso politico. Ilaria è contenta, ha sempre fatto politica da quando aveva 15 anni e io non sono mai riuscito a spuntarla con lei su questioni politiche, bisogna stare attenti a sfidarla” ha aggiunto Roberto Salis.

Mi sono sempre augurato che ci fosse questa svolta – ha proseguito – Certo non mi auguravo che venisse in queste modalità e fino all’8 di giugno non vedo soluzioni migliore di quella di perseguire l’elezione di Ilaria con tutte le forze che riuscirò a mettere in campo. Penso sia l’unica volta nella storia in cui c’è qualcuno che fa campagna elettorale in prima persona senza essere candidato”.

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