Gyorgy Magyar parlando della possibilità che la 39enne detenuta a Budapest venga candidata alle prossime elezioni Ue
“Se Ilaria Salis fosse un membro del Parlamento europeo, dovrebbe vedersi revocare l’immunità dal Parlamento stesso in relazione alle sue attività politiche. Le elezioni europee sono imminenti, quindi immagino che se avesse l’immunità, prima che le venga revocata, il processo contro di lei dovrebbe essere sospeso e non potrebbe essere portato avanti”. Così a LaPresse Gyorgy Magyar, a capo dell’ufficio legale che assiste Ilaria Salis in Ungheria parlando della possibilità che la 39enne venga candidata alle prossime elezioni Ue. “L’attività politica in sé e l’interfaccia giudiziaria non dovrebbero essere collegate. I candidati e i membri del Parlamento hanno diritto all’immunità“, ma sottolinea il legale, “dobbiamo difenderla in tribunale, il suo coinvolgimento politico non è una nostra responsabilità”.
Il riferimento del legale è alla immunità che è riconosciuta ai membri del Parlamento europeo che “non possono essere ricercati, detenuti o perseguiti per le proprie opinioni o per i voti espressi nella loro veste di deputati al Parlamento europeo”, come precisa la stessa istituzione nel sito ufficiale. L’immunità dei deputati europei prevede una “immunità analoga a quella concessa ai membri del parlamento nazionale, nel territorio dello Stato membro di origine” nonché “l’esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario, nel territorio di ogni altro Stato membro (articolo 9 del protocollo n. 7)”. L’unico caso in cui l’immunità non può essere invocata è in flagrante delitto.
“Non vedo il pericolo” di un aggravarsi delle condizioni carcerarie se dovesse essere candidata al Parlamento Ue evidenzia a LaPresse Gyorgy Magyar, a capo dell’ufficio legale che assiste Ilaria Salis in Ungheria parlando della possibilità che la 39enne venga candidata alle prossime elezioni. “C’è una netta distinzione tra la sua attività politica e il suo ruolo nel processo. Nel procedimento penale ungherese, il tribunale deve esaminare se la condotta di Ilaria è in contrasto con il Codice penale ungherese. Ciò è del tutto indipendente dal fatto che sia o meno una candidata politica”, spiega. “Il procedimento penale sarà limitato alle attività menzionate nell’atto di accusa” e “questo non ha nulla a che vedere con le sue opportunità politiche in Parlamento o in Italia. Il fatto che abbia delle opinioni non deve influire sulla pena“.
Legale ungherese: “Il suo non è un atto di terrorismo”
“Professionalmente siamo convinti, e lo argomenteremo in dettaglio in questo ricorso, che il tribunale si sbagli a considerare le azioni di Ilaria come un atto di terrorismo. Non è un atto di terrorismo. Ilaria e i suoi collaboratori volevano probabilmente sostenere le idee antifasciste ed esprimere la loro indignazione per il fatto che non è accettabile la diffusione di idee fasciste in Ungheria o in altri Paesi”. Così a LaPresse Gyorgy Magyar, a capo dell’ufficio legale che assiste Ilaria Salis in Ungheria. “Non è una terrorista – ribadisce – solo ha la convinzione che dobbiamo prendere posizione contro il riemergere del fascismo. La procura e i tribunali ungheresi sbagliano a considerarla un pericolo per la società”.
A disposizione tribunale anche a domiciliari
“Sarà a disposizione della giustizia anche se verrà messa agli arresti domiciliari, con un localizzatore sulla gamba per monitorare i suoi spostamenti. Ha pagato la cauzione, il che significa che è a disposizione del tribunale e non vuole scappare. Sono queste idee sbagliate del giudice che cerchiamo di contestare in appello in prima istanza”. Così a LaPresse Gyorgy Magyar, a capo dell’ufficio legale che assiste Ilaria Salis in Ungheria.
Secondo Magyar, Salis “non dovrebbe essere condannata per le accuse che le sono state mosse. Se avesse avuto una sorta di complicità nel crimine, si sarebbe parlato di aggressione, piuttosto che di associazione a delinquere o di associazione per delinquere con l’intento di mettere in pericolo la vita. Questo è un errore. È compito della difesa tirarla fuori da questa situazione”. “Iaria – ricorda il legale – non ha ancora rilasciato dichiarazioni, ma conosciamo la sua natura e e ci baseremo su di essa nell’appello. Poi, quando testimonierà, descriverà nel dettaglio le sue azioni. Oggi non lo sappiamo ufficialmente”.
Legale ungherese: “Nostra magistratura non sempre indipendente”
Interferenze dal governo Orban? “In teoria no ma in pratica ci sono alcuni problemi. L’opinione pubblica ungherese è ora piuttosto turbata dal caso di Péter Magyar”, vicenda che avrebbe “portato alla luce un caso di corruzione”, cosa che “contraddice quanto detto da Zoltán Kovács” sulla indipendenza dei tribunali ungheresi dall’esecutivo. Così a LaPresse Gyorgy Magyar, a capo dell’ufficio legale che assiste Ilaria Salis in Ungheria. “Sebbene la magistratura sia apparentemente indipendente e l’autorità investigativa non possa essere influenzata – sottolinea il legale – questo è un altro esempio di come ciò non accada sempre in Ungheria“.
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