Tra le altre si contano anche la Blue Whale, la Planking, la Tide Pods Challenge

TikTok è stata sanzionata dall’Antitrust per mancato controllo su contenuti, soprattutto per minori, come le challenge social. Una di quelle delle quali si è parlato di più recentemente, che viene citata anche dall’Agcm, è quella della cosiddetta ‘cicatrice francese‘. Molte di queste sfide social sono al limite dell’autolesionismo e sono considerate molto pericolose soprattutto per gli utenti più giovani: periodicamente emergono allarmi nazionali o internazionali su alcune di queste.

A febbraio la polizia postale ha diffuso un alert proprio sulla ‘cicatrice francese’: “Si tratta di una nuova challenge che si sta diffondendo in Italia e in Francia, attraverso i principali social frequentati dai ragazzi. La sfida consiste nel procurarsi uno o più ematomi sullo zigomo stringendo con forza la cute tra le dita, sino a lasciare un segno livido evidente. L’intento è quello di assumere un aspetto più rude e temerario, mostrando i segni di una fittizia colluttazione. E’ evidente che quel che si ottiene è invece una temporanea deturpazione del viso, i cui esiti però, possono durare diverse settimane, producendo talvolta danni alla cute, anche gravi”. La polizia postale invitava i genitori a parlare ai ragazzi “per cercare di capire quale interesse e importanza possano avere per loro” queste sfide. “Ricordategli che nessun livello di popolarità online merita di esporsi al rischio di agire illegalmente o di farsi del male”, scriveva la postale, invitando anche a monitorare le app dei propri figli. Anche Save the Children ha lanciato più volte l’allarme spiegando che “l’effetto emulazione è l’elemento più pericoloso”.

Altre challenge diffuse su alcune piattaforme social a livello internazionale e divenute note sono state la Blue Whale e la Blackout challenge. La Blackout challenge prevede di stringere attorno al collo una cintura (o un laccio) e resistere il più possibile senza svenire. In Italia, nel 2021, ci fu un caso di una bimba di 10 anni morta a Palermo e la causa fu attribuita a questa sfida. La Blue Whale Challenge si è diffusa invece intorno al 2016 e consisteva in un gioco ‘a tappe’ che poteva portare fino al suicidio: l’allarme che scoppiò anche in Italia fu però fortemente mitigato per mancanza di evidenze di suicidi legati a quella sfida. Tra le altre sfide diffuse negli anni su diverse piattaforme, si ricordano anche la Tide Pods Challenge (sfida che consiste nell’ingerire il detersivo contenuto nelle capsule per lavatrice), la Planking Challenge, riemersa recentemente (che prevede di sdraiarsi in luoghi pericolosi, come i binari di un treno, e scattare in piedi all’ultimo momento), la Borg (Blackout Rage Gallon, che consiste nell’ingerire tutto d’un fiato un gallone di acqua miscelata ad alcol e altre sostanze) e la Hot Chip Challenge (che consiste nel mangiare una sola patatina piccantissima e potenzialmente dannosa per la salute, challenge della quale a ottobre si sono interessati anche i Nas).

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