La procura di Perugia sta indagando su una presunta attività di raccolta dati portata avanti nei confronti di politici, personaggi del calcio e dello spettacolo
“Consideriamo doveroso richiedere di valutare, con l’urgenza del caso, l’opportunità di disporre l’audizione degli scriventi al fine di rendere, nei limiti e secondo le forme consentite dalla legge, le informazioni sulle vicende relative al cosiddetto ‘dossieraggio’ di esponenti politici e del mondo economico necessarie alle valutazioni riservate a ciascuna di codeste Istituzioni”. È quanto contenuto nella richiesta d’audizione avanzata dal Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, e dal Procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, inviata al Consiglio Superiore della Magistratura – all’attenzione del Comitato di Presidenza -, al Presidente della Commissione parlamentare Antimafia e al Presidente del Copasir. La procura di Perugia sta indagando su una presunta attività di dossieraggio portata avanti nei confronti di politici, personaggi del calcio e dello spettacolo.
Fonti M5S: “FdI in confusione, anche Conte fra le vittime”
“Dentro Fratelli d’Italia regna la confusione. Si chiedono come mai non ci siano politici dell’opposizione fra chi ha subito certe intrusioni e fanno le vittime, insinuando l’idea di complotti da cui resterebbero invece al riparo le attuali forze di minoranza. Devono essersi persi un piccolo dettaglio: al centro di questi episodi ci sono addirittura il leader del M5S Giuseppe Conte e la sua compagna. Capiamo la confusione generata dalla sconfitta in Sardegna, ma speriamo che Meloni e soci sappiano ancora leggere almeno la rassegna stampa”. Così fonti del M5S.
Pd: “Da Melillo e Cantone contributo di rigore e chiarezza”
“La richiesta di urgente audizione a Commissione Antimafia, Copasir e Csm da parte del Procuratore Nazionale Antimafia Melillo e del Procuratore di Perugia Cantone va accolta subito. Per quanto riguarda il primo organismo parlamentare sarà domani l’Ufficio di Presidenza a fissare al più presto la data. I due magistrati così, nei rispettivi ruoli, potranno dare – come sempre – un contributo di chiarezza e di rigore. L’indagine per accesso abusivo a sistema informatico e dati sensibili e rivelazione di segreti riguardanti personalità della politica, dell’economia, dello sport ha visto coinvolti un magistrato e un ufficiale della Finanza a suo tempo assegnati alla DNA. L’inchiesta di Perugia è condotta da uno dei magistrati più seri e capaci e il ruolo di Procuratore Nazionale Antimafia è ricoperto da un altro valoroso magistrato. Entrambi hanno dato e danno prova di straordinaria efficacia nel contrasto a criminalità organizzata, corruzione e altri gravi reati. Per questo sono da respingere alcune dichiarazioni scomposte e delegittimanti di esponenti politici verso la stessa magistratura e la stessa Antimafia. Le audizioni di Raffaele Cantone e Giovanni Melillo saranno un contributo e un aiuto sulla vicenda con quella chiarezza e trasparenza per le quali tutta la politica dovrebbe impegnarsi, senza, appunto, polveroni e tentativi di delegittimazione”. Così in una dichiarazione congiunta la Responsabile della Segreteria Pd per la Legalità, Vincenza Rando, e il capogruppo Pd in Antimafia Walter Verini.
Mulè (FI): “Indicibile verminaio, non si abbia paura verità”
“Se con un’inchiesta non ancora conclusa, dunque protetta dai vincoli di riservatezza e segretezza, il procuratore della Repubblica di Perugia e il Procuratore Nazionale Antimafia avvertono la necessità di riferire con la massima urgenza a tre istituzioni di controllo, garanzia e indirizzo appartenenti a poteri diversi dello Stato c’è all’evidenza materia per temere l’esistenza di un attentato alla democrazia italiana o quantomeno del tentativo di deviarne il corso”. Così Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia. “Già questa circostanza della richiesta delle audizioni, legata alla qualità dei consessi ai quali i due magistrati vogliono riferire”, aggiunge Mulè “dovrebbe spingere chiunque a evitare di schierarsi ad esempio nella difesa di una presunta libertà di stampa che nulla ha a che spartire con questo indecente verminaio venuto alla luce”. “Ricordo a proposito della straordinaria delicatezza della vicenda” conclude Mulè “che il comitato di presidenza del Csm – organo costituzionale presieduto dal Capo dello Stato – è un organismo composto dal Vice Presidente, dal Primo presidente della Corte di Cassazione e dal Procuratore generale presso la Corte stessa ed è l’organo che autorizza tra l’altro l’apertura di pratiche presso le Commissioni e che soprattutto ha funzioni di “impulso” dell’attività del Consiglio, nel senso che ne promuove l’attività e cura l’attuazione delle sue decisioni. Il Copasir, inoltre, è l’organo parlamentare che controlla e verifica le attività dei servizi segreti italiani. Magistratura, servizi segreti e antimafia: è un cocktail potenzialmente micidiale se uno solo di loro “avvelena” l’altro. Non si abbia dunque paura della verità e si vada a fondo”.
Foti (FdI): “Capire mandanti e interessi privati”
“Fratelli d’Italia pretende chiarezza su questo pericoloso Dossieraggio che coinvolge delicati uffici dello Stato e vede certa stampa organizzare con queste informazioni campagne di fango principalmente contro politici di centrodestra. Bisogna capire chi sono i mandanti e quali interessi privati si celano dietro queste campagne”. Lo ha dichiarato ai tg il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.
Lega: “Pronti a chiedere i danni a tutti i livelli”
“Nessuno pensi di insabbiare il prima possibile lo scandalo-spioni, che ogni giorno si arricchisce di notizie inquietanti tra pezzi di Guardia di Finanza, Magistratura e media di sinistra. Chi sono i mandanti? A chi ha giovato questo spionaggio illegale di stampo sovietico? La Lega è pronta a denunciare e a chiedere risarcimento danni a tutti i livelli, nessuno escluso”. Così una nota della Lega.
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