L'episodio durante una commemorazione ai giardini Anna Politkovskaja di Milano per rendere omaggio alla memoria dell'oppositore russo
“Ha ragione il Ministro dell’Interno a dire che l’identificazione delle persone rientri nelle facoltà della Polizia e infatti tutti i presenti hanno dato i documenti (fotografati uno a uno) e fornito l’indirizzo di casa come richiesto. La domanda è perché?”. È quanto si legge in un post su Facebook dell’associazione Annaviva, che aggiunge: “In effetti come abbiamo fatto a non pensarci, i fiori sotto una targa per commemorare un defunto sono sempre un atto sovversivo e di grande disturbo dell’ordine pubblico. Si tratterà forse di allergia?”.
Secondo quanto ricostruisce Annaviva, ieri “dopo aver appreso della tragica (e annunciata) morte di Navalny, come associazione abbiamo indetto una commemorazione dal titolo ‘In silenzio per Navalny’ ai giardini Anna Politkovskaja di Milano. Al nostro arrivo siamo rimasti ammutoliti e basiti dalla presenza di 3 agenti della Digos. C’è chi ha portato dei fiori, una candela, un pensiero scritto per ricordarlo. I tre agenti si sono presentati chiedendoci i documenti e l’indirizzo di residenza”. L’associazione annuncia quindi che oggi “alle 17 ci troviamo di nuovo lì, a portare un fiore a Navalny ai Giardini Politkovskaja”.
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