Proseguono le ricerche dell'ultimo disperso da parte dei vigili del fuoco. Aperta indagine ancora a carico di ignoti

La procura di Firenze ha riscontrato diverse criticità nel cantiere di via Mariti dove si è verificato il crollo di venerdì 16 febbraio che ha provocato la morte di quattro operai. Lo ha reso noto questa mattina il procuratore capo, Filippo Spiezia aggiungendo che alcuni dei lavoratori impiegati fossero irregolari in Italia. Intanto sono ancora senza esito le ricerche da parte dei vigili del fuoco, proseguite tutta la notte, dell’ultimo operaio che risulta ancora disperso

I vigili del fuoco, con il supporto di due gru, stanno cercando di rimuovere le pesanti travi di cemento che incombono sulle macerie sotto le quali si dovrebbe trovare il disperso, e da dove sono già stati estratti i corpi di quattro suoi colleghi, mentre altri tre sono rimasti feriti. Domenica, intanto, la ministra del lavoro Marina Calderone ha visitato il cantiere di via Mariti e successivamente i tre feriti in ospedale per portare il cordoglio e la vicinanza del governo alle famiglie delle vittime. Poi la sera, davanti al cantiere, si è tenuto un presidio di abitanti del quartiere, alcune centinaia, che hanno voluto esprimere il dolore per le morti e ribadire il loro no alla costruzione del centro commerciale, al posto del quale avrebbero voluto che sorgesse un parco.

Morire di lavoro non può essere accettato, ma in nome del profitto tutto è giustificato“. È la frase, vergata con colore viola, su un grande striscione che è stato attaccato alla recinzione esterna del cantiere di via Mariti, a Firenze, dove venerdì scorso quattro operai sono morti, un altro è ancora disperso e tre sono rimasti feriti a causa del crollo di una porzione dell’edificio, un supermercato Esselunga, alla costruzione del quale stavano lavorando.

Da quanto si apprende, si tratterebbe dello stesso striscione identico che ieri i tifosi della Fiorentina hanno esposto allo stadio Castellani di Empoli in occasione del derby tra la squadra di casa e quella viola. Ieri, oltre a vari cartelli e mazzi di fiori, prima del presidio a cui hanno preso parte i residenti della zona, lungo la recinzione del cantiere era stato affisso un altro striscione con scritto “Fateci un parco. Ci abbiamo sempre voluto un parco”. 

Indagine su crollo ancora a carico di ignoti

L’inchiesta per omicidio colposo plurimo e crollo colposo avviata dalla procura di Firenze in seguito all’incidente è ancora a carico di ignoti. “Le indagini si profilano complesse sotto molteplici profili”, e “sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità“, scrive la procura di Firenze in una nota firmata dal procuratore capo Filippo Spiezia. Nella nota viene spiegato che “l’Ufficio sta assicurando il coordinamento delle attività investigative svolte delle forze di polizia giudiziaria intervenute: Ausl Toscana Centro-Dipartimento della Prevenzione, Ufficio Ispettivo del Ministero del Lavoro, Polizia Scientifica, Squadra Mobile di Firenze, Polizia Postale, Polizia Municipale di Firenze. Quest’ultima sta assicurando altresì, con grande impiego di risorse, la costante vigilanza del cantiere e di tutta l’area, che verrà sottoposta a sequestro all’esito del rinvenimento della dell’ultimo soggetto disperso”.

Coinvolti 8 operai di 3 imprese diverse

“Da una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente è risultato che nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti otto lavoratori, operanti per tre imprese diverse“, si legge ancora nella nota. “Un operaio di origine italiana, compiutamente identificato, è risultato deceduto al momento dell’arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria, mentre altri tre operai, di origine rumena, anch’essi con identità accertata, sono stati trasportati in ospedale – viene spiegato nella nota – Altri quattro operai sono risultati dispersi sotto le macerie e non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi. Attraverso l’encomiabile e ininterrotta opera dei vigili del fuoco sono stati recuperati, al momento, i corpi di tre operai, mentre continuano le ricerche della quinta vittima, rese difficili dal particolare stato dei luoghi conseguenti al crollo, nel quale sussistono condizioni di perdurante insicurezza”. Il documento prosegue: “Sono state avviate le complesse operazioni di compiuta identificazione dei corpi rinvenuti sotto le macerie, anche attraverso gli esami di natura scientifica per conseguire la certezza delle identificazioni personali ed abbinare i nomi con i corpi degli operai, che hanno pesantemente subito l’azione del crollo dei materiali cementizi”. La procura di Firenze, infine, coglie l’occasione “per esprimere la gratitudine di questo Ufficio a tutto il personale di Polizia intervenuto che sta lavorando con encomiabile dedizione ed ai Vigili del Fuoco, che stanno svolgendo la loro delicata attività di recupero dei corpi delle vittime e di messa in sicurezza del cantiere, senza soluzione di continuità”.

Procuratore: “Corpi in condizioni drammatiche”

Spiezia ha fatto sapere anche che per identificare con certezza gli operai che a Firenze sono rimasti sotto le macerie occorrerà anche il contributo di esperti di genetica. Al momento, ha spiegato in conferenza stampa, si conosce con certezza solo l’identità di una delle vittime: Luigi Coclite, italiano di 60 anni, immediatamente estratto dopo il crollo. Difficile invece, ha spiegato il procuratore, abbinare i nominativi agli altri tre corpi estratti. “È iniziata una complessa attività di identificazione di ciò che resta di questi corpi degli operai che sono stati travolti da strutture imponenti – ha sottolineato Spiezia – Questa operazione richiede competenze scientifiche anche di tipo genetico perché alcuni di questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche“.

Procuratore: “Alcuni operai morti erano irregolari in Italia”

Ma il magistrato ha anche confermato quanto trapelato da alcune indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi: dalle prime verifiche, risulta che alcuni degli operai morti nel crollo fossero irregolari in Italia. “Risulta, da prime verifiche compiute, che per alcuni dipendenti, operai, vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale. Diverso è il discorso di completamento delle verifiche per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quanto altro. Quindi, l’accertamento che vi sto comunicando è limitato a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme in materia di ingresso sul territorio nazionale“, ha detto il procuratore capo fiorentino. 

Procuratore: “Diverse criticità in sopralluogo crollo cantiere”

“Sul dinamismo che ha determinato questo disastro ovviamente non possiamo dire nulla, tutto è prematuro. Il dato molto empirico, che ci siamo fatti durante un sopralluogo, è che ci fossero diverse criticità. Si tratta di criticità che abbiano constato nel cantiere”. Lo ha detto il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, al palazzo di giustizia indetta per fare il punto sulle indagini sul crollo di venerdì scorso nel cantiere in via Mariti, dove era in corso di costruzione un supermercato Esselunga.Nel crollo hanno perso la vita quattro operai, un quinto risulta ancora disperso, mentre altri tre sono rimasti feriti. Il fascicolo d’inchiesta, ancora a carico di ignoti, è stato aperto per le ipotesi di reato di omicidio plurimo aggravato dall’inosservanza delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e disastro per crollo colposo. 

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