Scontri davanti alla sede regionale della Rai di Bologna, tra i manifestanti che aderivano al corteo pro-Palestina e le forze dell’ordine. I manifestanti si sono avvicinati all’ingresso dell’edificio protetto dagli agenti di Polizia e dai carabinieri schierati in assetto anti sommossa, innescando lo scontro fisico con le forze dell’ordine impegnate a contenere la loro avanzata.
M5S: “Ancora manganellate, governo riferisca”
“Dopo Napoli, Bologna: ancora manganellate fuori da una sede Rai, ancora repressione. C’è un malessere evidente che attraversa la società civile e che riguarda le fondamenta della democrazia come la libertà di espressione, di manifestazione, di parola”. Così in una nota gli esponenti del M5S in commissione di vigilanza Rai. “Il Movimento 5 Stelle ha già chiesto una informativa urgente del ministro Piantedosi che a questo punto non è più procrastinabile – affermano -. Chiediamo a lui di venire in aula e di spiegare le ragioni della risposta, spesso sproporzionata, delle proteste davanti alle sedi Rai in giro per l’Italia”. “Ma soprattutto chiediamo a Giorgia Meloni di dire se condivide questo modus operandi e se non ritiene che manganellate e censura non siano la stessa faccia di un’unica medaglia: quella di un Paese in cui si sente sempre più forte l’aria irrespirabile del regime”, concludono.
Furfaro (Pd): “Governo risponde al dissenso con botte e manganellate”
“Dopo Napoli, oggi Bologna. La risposta del governo al dissenso è sempre e solo una: botte e manganellate. E il punto non è il merito delle ragioni di chi manifesta, il punto è la libertà di potersi esprimere in una democrazia e non ricevere in cambio repressione. In particolare quando a manifestare sono giovani e giovanissimi. La democrazia garantisce a chiunque di esprimersi civilmente, gestisce il dissenso, non lo reprime”. Lo scrive su X Marco Furfaro della segreteria nazionale Pd. “Un governo che usa il manganello e che non tollera chi non la pensa come loro non è degno di un Paese civile”, aggiunge.
Dopo Napoli, oggi Bologna. La risposta del governo al dissenso è sempre e solo una: botte e manganellate.
E il punto non è il merito delle ragioni di chi manifesta, il punto è la libertà di potersi esprimere in una democrazia e non ricevere in cambio repressione. In particolare…
— Marco Furfaro (@marcofurfaro) February 15, 2024

