Ilaria Battistini, consulente legale del movimento: "Se i numeri saranno alti l'amministrazione non potrebbe andare contro la volontà dei cittadini"

Un referendum per dar voce ai cittadini di San Donato Milanese e farli esprimere sull’ipotesi di costruire lo stadio del Milan sul territorio del piccolo comune alle porte di Milano. È questa la proposta che il comitato ‘No Stadio’ ha ufficialmente depositato in municipio dando così il via all’iter referendario. “San Donato ha 32 mila abitanti e lo stadio che si prevede di costruire avrebbe 70 mila posti, ma non è solo quella la questione perché con lo stadio arriverebbero problemi e criticità per quanto riguarda il traffico, l’ordine pubblico e di inquinamento sia ambientale, sia paesaggistico”, spiega Innocente Curci, uno dei referenti del movimento: “Con il referendum consultivo tutti i cittadini avrebbero la possibilità di esprimersi sull’opera”. Un giudizio che però non sarebbe vincolante per il comune data la natura stessa del referendum.

“L’impatto per l’amministrazione sarebbe comunque forte perché il Consiglio Comunale dovrebbe poi deliberare e decidere se conformarsi o meno ai risultati della consultazione. Se i numeri dovessero essere alti, l’impatto di moral suasion sarebbe forte e l’amministrazione comunale, a mio avviso, non potrebbe andare contro quella che è la volontà della cittadinanza ”, chiarisce l’avvocato Ilaria Battistini, consulente legale dei ‘no stadio’. Un ulteriore appiglio per i ricorrenti potrebbe essere rappresentato dal fatto che nel programma elettorale dell’attuale sindaco non era presente la possibilità di costruire uno stadio: “Probabilmente se i cittadini lo avessero saputo, l’esito delle amministrative sarebbe andato in modo diverso”, sostiene il legale. “Un sindaco che cambia idea non è impugnabile però il fatto che deliberi una variante al ‘piano di governo del territorio’, se ha un effetto lesivo, assolutamente sì, e oggi abbiamo già la delibera del 24 gennaio numero 15 con l’allegato documento tecnico di accompagnamento e la relativa analisi, che è possibile impugnare”, ha concluso.

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